(di Amalia Angotti)
Stellantis e il governo questa
volta, dopo almeno un anno e mezzo di alti e bassi, sono a un
passo dall'accordo. Ci sono davvero buone possibilità che il
tavolo di martedì 17 dicembre, convocato dal ministro Adolfo
Urso, si concluda con una firma che segnerebbe una svolta nei
rapporti tra l'esecutivo e l'azienda. Non è da sottovalutare in
questo senso il fatto che all'incontro sia prevista la presenza
anche del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti e di
quello del Lavoro, Marina Calderone. Ci saranno i sindacati, i
presidenti delle Regioni sede di stabilimenti di Stellantis e
l'Anfia, l'associazione della componentistica.
"Il nostro approccio è molto diverso dalla sinistra, non
abbiamo pregiudizi ne facciamo favoritismi, vale per Stellantis
come per le altre aziende, se l'approccio è costruttivo faremo
la nostra parte come fatto finora perché quando si tratta di
difendere occupazione e crescita ci trovate in prima fila a noi,
perché il Pd non l'abbiamo visto arrivare" ha detto la
presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal palco di Atreju,
sottolineando che "a Elly Schlein si inceppa la lingua quando
deve dire Stellantis".
In queste ore si lavora senza soste dietro alle quinte e c'è
un clima di crescente ottimismo pur nella consapevolezza che il
settore sta attraversando una fase molto complessa che
richiederà lo sforzo di tutti.
Sarà Jean-Philippe Imparato, capo Europa di Stellantis, a
illustrare il piano per gli stabilimenti italiani. Molte cose
sono già emerse nei giorni scorsi: i nuovi modelli previsti per
Mirafiori, Pomigliano e Cassino, il ritorno delle auto ibride
più apprezzate dal mercato, la centralità di Atessa per i
veicoli commerciali del gruppo. Imparato ha già detto che sarà
un piano all'insegna della concretezza e ha assicurato che non
saranno promesse, ma tutto quello che verrà detto sarà
realizzato. Qualcosa di più, però, dovrebbe esserci, ma nessuna
indiscrezione trapela. Tra le richieste dei sindacati c'è quella
della piattaforma Small per le vetture compatte di cui
Stellantis non ha ancora dato indicazioni su dove intende
collocarla, ma Pomigliano è tra le candidate a livello europeo.
I sindacati chiederanno anche chiarimenti sulla Gigafactory di
batterie per le auto elettriche di Termoli, in Molise, dopo
l'investimento dell'azienda in Spagna, ma è già stato ribadito
che Acc - la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e
TotalEnergies - comunicherà le sue decisioni entro il primo
semestre 2025. Sul piatto rimane anche la questione della cassa
integrazione che interessa Stellantis (da poco sono stati
rinnovati i contratti di solidarietà a Mirafiori), ma anche la
filiera con molte fabbriche che nel 2025 esauriranno gli
ammortizzatori sociali con 25.000 posti a rischio - secondo le
stime sindacali - tra azienda e indotto.
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