Dagli stadi al betting, passando per la riforma dei campionati, la nuova Melandri, la tax credit e il sostegno al calcio femminile: il governo è pronto a scendere in campo con gli aiuti al calcio dopo l'ok della VII Commissione del Senato all'atto di indirizzo per riformare il mondo del pallone. "Deve essere la stagione delle riforme", dice dalla Sala Caduti di Nassirya il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, seduto al fianco del vicepremier, Matteo Salvini, e del senatore Paolo Marcheschi (FdI), relatore del documento approvato in Commissione.
Un processo di riforma che ora dovrà dunque trovare attuazione attraverso l'agenda di governo, che per il momento tiene fuori dal pacchetto la reintroduzione del Decreto Crescita.
A tal proposito, sono inequivocabili le parole di Salvini. "Ci sono troppi stranieri in campo e troppo spesso sono scarsi - dice il vicepremier e leader della Lega - Più che chiedere sconti per bidoni dall'estero, investiamo sui vivai".
Diverso, invece, il discorso quando si parla dell'abolizione del divieto di pubblicità di scommesse previsto dal decreto Dignità nelle manifestazioni sportive e di una percentuale delle scommesse da destinare agli organizzatori degli eventi. Due capisaldi nelle richieste del calcio al Governo e che ora dovranno solo trovare uno spazio normativo in cui essere ospitate. Un argomento, quello relativo al Decreto Dignità, per il quale Salvini precisa che "se ne parlerà a Palazzo Chigi", mentre nell'opposizione solleva la polemica l'M5s, con la protesta in aula del Senato durante la dichiarazione di voto del senatore Luca Pirondini.
"L'azzardo non è un gioco", si legge sui cartelli sventolati dai parlamentari cinque stelle, chiamando così la replica di Abodi. "La nostra posizione merita rispetto - spiega il ministro - Abbiamo idee differenti soprattutto su come contrastare illegalità e ludopatia". Ma gli aiuti non saranno solo su scommesse e pubblicità. "C'è molto di più", ribadisce Abodi.
A cominciare dalle infrastrutture. "Quello sugli stadi e commissario sarà il primo provvedimento", dice ancora il ministro, prendendosi l'impegno entro fine mese di tracciare una road map completa con gli aiuti al calcio. "Serve una cabina di regia unica - sottolinea riferendosi sempre al tema delle infrastrutture -. Con un commissario a capo e dei subcommissari che potrebbero essere i sindaci delle città".
Salvini, intanto, si dice "felice" di poter "contribuire ad accelerare, semplificare e sburocratizzare sul tema delle nuove infrastrutture", spiegando però come molto poi dipenda "anche dai territori", citando il caso San Siro, e dalle Sovrintendenze, alle quali "nessuno vuole togliere competenze - spiega il vicepremier - ma ridurre la soggettività". Tradotto: per il Governo questo è il momento di passare dalle parole ai fatti, per questo restano sul tavolo anche la nuova Melandri (la cui versione prima versione di testo "è praticamente chiusa", dice Abodi) e la tax credit.
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