L'esercitazione è stata preceduta da tre giorni di incontri e seminari che hanno riunito operatori della sicurezza e tecnici del salvataggio in mare, provenienti da Belgio, Benin, Costa d'Avorio, Scozia, Spagna, Stati Uniti, Qatar, Regno Unito e Tunisia, nel segno della cooperazione internazionale e sulla base delle raccomandazioni dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO) e dell'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (ICAO). Il Ministro dell'Agricoltura e della Pesca, Mohammed Sadiki, ha sottolineato l'importanza dell'esercitazione che ha messo alla prova uomini e mezzi sul tema del "salvataggio di massa", una delle principali preoccupazioni per tutti i servizi di intervento emergenziale, in particolare nelle regioni caratterizzate da un intenso traffico marittimo, come lo Stretto di Gibilterra. Ha inoltre anticipato che la flotta marittima di ricerca e salvataggio "attualmente composta da 21 imbarcazioni, sarà rafforzata dall'acquisizione di due nuove navi offshore per aumentare l'efficienza e la velocità di intervento, nei porti di Tanger Med e Dakhla".
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