(AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO TRASMESSO ALLE 18.26)
Allerta massima a Roma dopo gli
attacchi terroristici di Parigi e le informazioni arrivate
dall'intelligence Usa su un possibile attentato nella capitale e
in particolare sul Vaticano come probabile obiettivo dell'Isis.
In serata in una riunione con le forze dell'ordine il prefetto
Giuseppe Pecoraro ha deciso di rafforzare ulteriormente la
sicurezza degli obiettivi sensibili, mettendo in campo più
uomini se necessario.
Nelle ore precedenti erano stati integrati in particolare i
dispositivi di sicurezza al Ghetto e davanti alla scuola
ebraica. Controlli agli ingressi, sbarrati con transenne, e
divieto di accesso in auto al quartiere ebraico tranne per i
residenti e per servizi specifici come il carico e scarico
merci. A presidiare le strade interne anche pattuglie dinamiche
dei carabinieri. Incrementata inoltre la vigilanza attorno alla
scuola ebraica. "I servizi sono stati rimodulati e potenziati
davanti a tutti gli obiettivi sensibili - ha detto oggi il capo
della Digos di Roma, Diego Parente - li abbiamo presi in
considerazione tutti. Roma ne è piena". Tra questi ambasciate,
monumenti, luoghi culto e redazioni di giornali e tv. Dagli
ambienti investigativi della Capitale non arriva per ora nessuna
conferma di una specifica minaccia nei confronti di Roma e del
Vaticano. "Non c'è al momento nessun riscontro sulle minacce -
ha sottolineato Parente - ma l'allerta è massima". Il capo della
Digos ha sottolineato che: "In Vaticano il servizio era già
cospicuo e sostanzioso. Adesso è stato rivisto come tutto il
sistema di sicurezza della città". Una posizione confermata
anche dal ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Abbiamo fatto
ulteriori verifiche e a noi non risulta" ha detto oggi, anche se
"il Vaticano è stato più volte citato dall'autoproclamato
Califfo dell'Isis e sono apparse immagini con la bandiera nera
sul Cupolone".
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