C'è il volto di George Floyd sui
manifesti affissi da un inedito Bart Simpson in versione
afroamericana sui muri di Milano: si chiama 'Just Because I am
Black' la nuova serie di opere firmate da aleXsandro Palombo,
visibili in Corso Buenos Aires e in Via Torino. "Who is next?" è
la scritta che appare sulla famosa lavagna dei Simpson, mentre
la Statua della Libertà è ritratta con il cappuccio del Ku Klux
Klan e lo slogan "Just Because I Am Black" è accompagnato da
affermazioni come 'I get oppressed'.
"Il problema razziale - dichiara il 46enne Palombo - è sempre
lo stesso, è lì radicato da secoli. È un problema culturale e
trasversale che si diffonde con il virus dello stereotipo, del
pregiudizio e dell'ignoranza. E' un problema di tutti perché non
colpisce una sola etnia e non ci sarà fine finché i governi non
prenderanno le giuste misure atte a prevenire e perseguire con
leggi forti la violenza razzista. Solo se verranno attuate
politiche forti che coinvolgono l'intero sistema educativo si
potrà contrastare il diffondersi della discriminazione razziale
nelle future generazioni. Il vaccino più efficace resta quello
dell'educazione ai diritti umani, alla diversità, l'uguaglianza
e l'inclusività".
Già nel 2014 Palombo aveva realizzato una serie di opere
intitolata "I Can't Breathe" come tributo a Eric Garner,
soffocato da un agente statunitense bianco durante un tentativo
di arresto, proprio come successo a George Floyd a Minneapolis.
In queste opere, un Homer Simpson in versione black viene
soffocato dal commissario Winchester che gli schiaccia il
ginocchio sul collo. Tra le opere più famose dell'artista di
origine salentina, trapiantato a Milano da decenni, la serie
Just because I'm a woman, con le donne leader della politica
mondiale ritratte come vittime di violenza domestica.
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