Una folla commossa si è
stretta a Senigallia attorno alla bara di Max Fanelli, morto a
causa della Sla contro cui combatteva e che aveva fatto della
sua malattia un manifesto per ottenere dal Parlamento la
calendarizzazione di una legge sul fine vita. Il teatro La
Fenice era stracolmo di persone (almeno un migliaio) giunte per
dare l'ultimo saluto al 56enne che fino all'ultimo ha lottato
per il diritto a una morte dignitosa e alla libera
determinazione di ogni uomo. Ad aprire il rito laico la moglie
di Max, Monica Olioso, che ha ripercorso brevemente alcune delle
tappe della vita del compagno: dal matrimonio alla battaglia
contro una malattia che pian piano lo ha imprigionato. Per un
saluto o per un ricordo sono poi saliti sul palco il sindaco di
Senigallia Maurizio Mangialardi, visibilmente commosso, il
presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Antonio
Mastrovincenzo, i deputati Beatrice Brignone, Pippo Civati e
Lara Ricciatti, e gli amici del comitato #iostoconMax.
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