A Chieri, nel Torinese, dove il
santo Cottolengo ha trascorso la sua ultima settimana di vita ed
è morto, dopo essersi infettato di tifo curando i malati in una
terribile epidemia del 1842, sorgerà un nuovo hospice gestito
dal Cottolengo. La presentazione oggi a Torino, presenti il
direttore generale dell'ospedale Cottolengo, Gian Paolo Zanetta,
il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e
l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.
"Quando sono stato eletto Padre Generale della Piccola Casa -
ha spiegato don Carmine Arice - mi sono trovato immediatamente
ad affrontare, sulla scia del servizio che precedentemente
facevo presso la Conferenza Episcopale Italiana nell'Ufficio
Nazionale per la Pastorale della Salute, un acceso dibattito su
temi legati alla cura della persona nella fase terminale della
vita. È noto a quanti si occupano della materia che la risposta
alla domanda di cura e assistenza di pazienti che hanno bisogno
di cure palliative o che sono nella fase terminale della vita,
anche nella nostra Regione è ancora insufficiente. L'assessore
regionale alla Sanità in un messaggio per questa occasione ha
sottolineato che mancano almeno 60 posti letto di questo tipo.
La nostra stessa lungodegenza all'ospedale Cottolengo constata
questo fabbisogno in diversi pazienti, soprattutto oncologici".
"Abbiamo inoltrato alle autorità regionali la domanda di
poter iniziare questo servizio - ha sottolineato - e il
presidente Cirio ha subito manifestato la sua disponibilità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA