(di Alessandra Baldini)
'Nettari degli Dei' all'asta a
New York: in giugno Christie's rilancia le aste di vini pregiati
disperdendo al migliore offerente le favolose cantine
dell'industriale William 'Bill' Koch, vincitore di una America's
Cup che ha dedicato decenni a inseguire le sue molte passioni
tra cui, appunto, quella dei grandi vini.
L'appuntamento e' dal 12 al 14 giugno online e in presenza
nei saloni del quartier generale di Rockefeller Center. Le
bottiglie vengono dalle raccolte enologiche di Koch a Palm
Beach, Cape Cod e Aspen in Colorado, una vera e propria
enciclopedia di "Nettare degli Dei" simile a quella che
l'immaginario enologo Alexandre Léger mette in palio post mortem
tra la figlia Camille e il suo protetto giapponese Issei Tomine
nella omonima serie di Netflix.
In tutto passeranno metaforicamente sotto il martello del
battitore circa 8.000 bottiglie - tra le etichette Château
Margaux, Henri Jayer, Armand Rousseau, Leroy e Château Cheval
Blanc, una selezione di Champagne, vini del Rodano, dall'Italia
e dal Nuovo Mondo - con una stima complessiva di 15 milioni di
dollari. Al cuore dell'offerta 750 bottiglie di grande formato
tra cui oltre 45 Jeroboam and Methuselah di Domaine de la
Romanée-Conti: un'occasione giudicata dagli esperti di
Christie's senza precedenti.
"Costruire e poi bere questa cantina e' stata una delle gioie
piu' grandi della mia vita", ha detto a Christie's l'84enne
industriale: "Ma non devi essere un esperto di scienze spaziali
per sapere che li' sotto c'e' molto di piu' di quel che potrei
bere anche organizzando ogni sera una festa dopo l'altra", ha
spiegato il perche' della vendita. L'asta e' la seconda dopo
quella del 2016 da Sotheby's in cui acquirenti da 23 Paesi si
contesero 20 mila bottiglie per un totale di 21,9 milioni di
dollari. Koch negli anni è diventato famoso anche per la lotta
alle frodi enologiche: ci era cascato lui stesso avendo
acquistato bottiglie contraffatte, tra cui quattro presunte
appartenute a Thomas Jefferson, pagate $400.000.
Koch e' fratello di Charles e del defunto David Koch,
entrambi noti per la loro influenza sulle cause della destra.
Piu' che alla politica Bill si e' dedicato invece ad altri
interessi, sviluppando la passione l'enologia negli anni
Sessanta, mentre studiava al Massachusetts Institute of
Technology. Superata la fase delle confraternite dove il vino
comune scorreva a fiumi, il futuro collezionista iniziò a
sperimentare ordinando bottiglie più care nei ristoranti, ma fu
negli anni Ottanta, dopo aver fondato la societa' energetica
Oxbow Carbon che l'interesse si trasformò in passione. "Allora
il prezzo di un buon Petrus, Mouton, Lafite o Latour non era
fuori portata di un recente laureato con uno stipendio
relativamente modesto", spiega. Con questo in mente Koch compro'
tutto quel che poteva: "Aveva lungimiranza", ha detto Alvin
Bibley, direttore della sezione vini di Christie's: "E comprava
in un'epoca in cui, con passione, visione e mezzi, era ancora
possibile comprare grandi quantita' delle bottiglie piu'
storiche e collezionabili del mondo".
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