Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La genetica influenza l'età in cui i bimbi iniziano a camminare

/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

La genetica influenza l'età in cui i bimbi iniziano a camminare

Identificati 11 marcatori, anche alcuni legati all'Adhd

ROMA, 09 maggio 2025, 12:20

Redazione ANSA

ANSACheck

Il momento in cui i bambini iniziano a camminare non dipende solo da fattori ambientali o stimoli esterni, ma anche dalla genetica. Lo dimostra il primo studio su larga scala nel suo genere, in cui un team internazionale di scienziati ha analizzato il patrimonio genetico di oltre 70.000 neonati, individuando 11 marcatori associati al momento in cui iniziano a muovere i primi passi.
    Fino ad oggi, gli scienziati sapevano che l'ambiente poteva influenzare il momento in cui i bambini cominciano a camminare (in genere tra gli 8 e i 24 mesi) ma le basi genetiche non erano mai state identificate in modo così preciso. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Human Behaviour e guidata da scienziati del Regno Unito, rivela che circa il 25% della variabilità tra bambini nel raggiungere questo traguardo dello sviluppo è spiegabile con fattori genetici. Si è inoltre osservato che i geni associati al momento in cui si inizia a camminare sono parzialmente gli stessi coinvolti nello sviluppo del cervello, inclusi quelli che influenzano la conformazione della corteccia cerebrale. Infine, è emersa una correlazione genetica tra un inizio della deambulazione leggermente più tardivo e un minor rischio di sviluppare l'Adhd, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività.
    "I genitori spesso si preoccupano se i figli camminano prima o dopo rispetto alla media, ma questo studio mostra che c'è una forte componente genetica dietro a questa variabilità, e che un inizio più tardivo non è necessariamente indice di problemi", afferma Anna Gui, ricercatrice presso l'Università di Roma Tor Vergata e Birkbeck, Università di Londra. Il camminare rappresenta una tappa fondamentale nello sviluppo infantile anche in relazione allo sviluppo neurologico e cognitivo. "I risultati dello studio offrono nuove strade per capire lo sviluppo motorio e cerebrale dei bambini e potrebbe aiutare a migliorare il sostegno per chi presenta disturbi del movimento o dell'apprendimento", spiega Angelica Ronald, docente di Psicologia e Genetica presso l'Università del Surrey e coautrice dello studio.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza