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Una nuova arma contro il più aggressivo tumore del cervello

Una nuova arma contro il più aggressivo tumore del cervello

È un enzima, svolge un ruolo chiave contro il glioblastoma

19 aprile 2025, 11:18

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Cellule di glioblastoma (fonte: Nephron da Wikimedia CC BY-SA 3.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cellule di glioblastoma (fonte: Nephron da Wikimedia CC BY-SA 3.0) - RIPRODUZIONE RISERVATA

È stata identificata una nuova arma per combattere il più aggressivo tumore del cervello, glioblastoma. E' un enzima, cioè una proteina che accelera le reazioni chimiche, e gioca un ruolo chiave nel processo che permette al tumore di crescere rapidamente. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science Advances, si deve alla ricerca coordinata dal Centro per la ricerca sul cancro della Ohio State University. L'enzima diventa adesso un obiettivo di possibili terapie più efficaci contro un tumore per il quale, al momento, ci sono pochissime cure disponibili.

Il glioblastoma è un tumore cerebrale a crescita rapida che si sviluppa a partire dalle cellule gliali del cervello, quelle che supportano e sostengono i neuroni, e si stima che colpisca circa 15mila persone ogni anno. “Il glioblastoma è il tumore cerebrale più letale, con una sopravvivenza media di soli 12-16 mesi dal momento della diagnosi nonostante le terapie”, osserva Huali Su, primo firmatario dello studio coordinato da Deliang Guo: “C’è urgente necessità – aggiunge Su – di nuovi bersagli molecolari per questa malattia”.

L’enzima identificato dai ricercatori si chiama Pgm3 ed è coinvolto nella reazione che produce l’esosammina, una molecola che attacca zuccheri a proteine e grassi consentendo ai tumori di crescere velocemente. Secondo i ricercatori, colpire con trattamenti specifici il Pgm3 consentirebbe di ridurre l’espansione del glioblastoma e far morire le sue cellule: “Bloccare l’enzima Pgm3 – afferma Guo – potrebbe interrompere il collegamento tra zuccheri, proteine e grassi nelle cellule, aiutando a fermare la crescita del tumore”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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