La violenza della guerra e la fatale ineludibilità della morte che tutti accomuna: poveri e signori. Un filo sottile di citazioni e rimandi unisce l'affresco de Il Trionfo della Morte dipinto fra il 1440 e il 1450 da un anonimo maestro, probabilmente di ambito borgognone, per il cortile dell'Ospedale Grande di Palazzo Sclafani e poi staccato e conservato a Palazzo Abatellis, Guernica di Pablo Picasso e la Crocifissione di Guttuso. La mostra Attraversamenti - Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso, che si apre domani alle 17 alla Galleria regionale di Palazzo Abatellis, si fonda su questa suggestione visiva con un allestimento che, per la prima volta, pone in relazione l'affresco di Palermo con l'arazzo da Guernica di Pablo Picasso, proveniente dal Museo Unterlinden di Colmar, e il dipinto di Renato Guttuso. L'arazzo del 1976 è il secondo dei tre realizzati dalla tessitrice Jacqueline de La Baume Dürrbach. Il primo è esposto nella sede del Consiglio di sicurezza dell'ONU.
Picasso dipinse il suo capolavoro più noto a Parigi per il padiglione spagnolo all'Esposizione universale del 1937, come atto d'accusa contro il bombardamento della città di Guernica, ordinato dai nazionalisti spagnoli e portato a termine dalle forze nazifasciste (26 aprile 1937). Con il nome in codice di Operazione Rügen, l'incursione fu una vera azione di stampo terroristico con l'uso di ordigni incendiari contro obiettivi civili. L'opera svolse un ruolo importante nella propaganda contro la brutalità della guerra civile spagnola, divenendo nel tempo l'immagine stessa dell'orrore della guerra. Dopo la caduta di Franco, Guernica venne portata in Spagna e oggi si trova al Museo Reina Sofia di Madrid. Nel 1955, Nelson A. Rockefeller chiese a Picasso di riprodurre l'opera. L'artista pensò piuttosto a un adattamento, realizzando un cartone preparatorio per un arazzo e rivolgendosi ai tessitori di Aubusson René e Jacqueline de la Baume Dürrbach per creare le copie tessute dell'opera. In particolare, Picasso lavorò con Jacqueline de la Baume Dürrbach sugli schizzi preparatori che sarebbero stati utilizzati per trasformare il dipinto in un arazzo. Per la curatrice Serena Baccaglini, cui si devono molte importanti mostre sul Picasso: "La nascita dell'arazzo di Guernica è una storia meravigliosa, che vede una sinergia speciale tra tre personaggi diversamente geniali, Picasso, Rockefeller, Dùrrbach. Quest'ultima, l'artista "dalle dita d'oro" fu capace di tessere un dipinto, e trasformarlo in arazzo traducendo la stessa vibrante forza delle opere di Picasso".
La Crocifissione di Renato Guttuso arriva a Palermo dalla Galleria d'arte moderna di Roma. Dipinto nel 1941 è un quadro dalla fortissima carica drammatica, ispirato dichiaratamente a Guernica nella cristallizzazione del dolore in forme spigolose e cubiste e, allo stesso tempo, un omaggio al Trionfo della morte. Nelle due opere appare evidente, per la composizione e la rappresentazione del cavallo, il riferimento all'affresco dell'Abatellis, concreto per il siciliano Guttuso e solo suggerito per il pittore spagnolo. Non esistono, infatti, testimonianze di una sua visita a Palermo. Mentre nel suo archivio si conservano delle foto Alinari dell'affresco. Di supporto al dialogo tra i tre capolavori, secondo l'idea curatoriale di Serena Baccaglini, Maddalena De Luca e Marco Carapezza, uno schizzo di Picasso, in prestito dal Museo Reina Sofia di Madrid e una raccolta di disegni, fotografie e materiali dagli Archivi Guttuso, che narrano l'amicizia tra i due artisti e l'influenza del maestro di Malaga sul pittore italiano e raccontano la ricerca di Guttuso sulla stretta relazione, le analogie e i particolari che legano il Trionfo della morte a Guernica.
La mostra è aperta fino al 2 marzo.
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