Avevano rischiato di annegare
impigliate nelle reti dei pescatori: dopo le cure prestate loro
dalla Fondazione Cetacea di Riccione, le due tartarughe Dagmar e
Lemon, due esemplari di Caretta Caretta sono tornate in mare,
liberate, in mattinata nelle acque dell'Adriatico.
Dagmar, 50 centimetri di lunghezza al carapace, 14 chili di
peso e un'età stimata di dieci anni, raccontano dalla Fondazione
riccionese "era davvero impaziente di raggiungere il mare tanto
che più volte ha tentato di uscire dalla grande bacinella" in
cui i biologi marini l'avevano sistemata per il trasporto verso
la battigia mentre Lemon, 25 chili di peso e 12 anni di età,
circa 60 centimetri di lunghezza, "è rimasta più tranquilla, ma
poi, quando è stata adagiata sulla sabbia, è stata la più rapida
a entrare in acqua".
Ogni anno Fondazione Cetacea cura dalle 40 alle 60
tartarughe. "A causa del cambiamento climatico - osserva Valeria
Angelini, biologa della Fondazione - le tartarughe tendono a non
migrare più e capita sempre più spesso, anche durante l'inverno,
che restino impigliate nelle reti dei pescatori". Sia Dagmar che
Lemon erano rimaste impigliate nelle reti, Dagmar in febbraio e
Lemon in marzo. "Sono arrivate da noi in condizioni non
gravissime - viene concluso - ma accusavano entrambe un
principio di annegamento: erano state entrambe pescate al largo
tra Ravenna e Ferrara. Ora stanno bene e sono tornate nel loro
posto: il mare".
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