Con i dazi annunciati da Trump, in
Emilia-Romagna è danneggiato un export da oltre 10,5 miliardi di
euro: quello Usa è infatti il primo mercato di destinazione
delle esportazioni di beni da parte delle imprese
emiliano-romagnole. Supera anche la Germania. Lo spiega la
stessa Regione: "Per L'Emilia-Romagna, il suo sistema economico
e le sue filiere manifatturiere, potremmo essere alla vigilia di
uno scenario drammatico, con ricadute durissime, visto il legame
commerciale e di interscambio profondo con gli Stati Uniti.
Stiamo parlando di grandi Gruppi così come di aziende artigiane
e di migliaia di posti di lavoro", dicono il presidente Michele
de Pascale e gli assessori Vincenzo Colla e Alessio Mammi.
"È per questo che chiediamo con forza al Governo italiano di
guidare la delegazione europea in una trattativa nel difendere
gli interessi del Paese, con voce forte e unica. Ma anche di
reagire con intelligenza affermando tutti i modelli di sviluppo
sanciti nella bussola competitiva che si sta discutendo in
Europa, senza indugio e senza titubanze".
"Al momento non è possibile stimare, neanche con
approssimazione, l'impatto di questi costi sui volumi futuri di
beni provenienti dall'Emilia-Romagna e importati dagli Stati
Uniti", ma "il costo complessivo dei prodotti esportati dalle
imprese dell'Emilia-Romagna potrebbe crescere tra 2,1 e 2,7
miliardi di euro", aggiungono.
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