La Messa da Requiem di Giuseppe
Verdi per onorare la memoria delle vittime sul lavoro, 1481 nel
2024: accadrà l'11 aprile alle 21 nella Basilica di Santa Maria
dei Servi a Bologna. "Un evento dall'importantissimo significato
culturale, civile e sociale, - ha spiegato la vicesindaca di
Bologna Emily Clancy alla presentazione - che ha il patrocinio
del nostro Comune perché crediamo profondamente nei valori che
esprime, quello della memoria e della responsabilità collettiva,
con la potenza della cultura come strumento di consapevolezza,
di cambiamento e di riflessione".
Il capolavoro sacro verdiano dunque come grido corale che
attraversa la bellezza della musica per ricordare una verità
drammatica, e cioè che di lavoro oggi si muore ancora in una
strage quotidiana che non accenna a fermarsi. "Tra queste
tragedie è impossibile non ricordare e onorare quella che ci ha
colpito così da vicino, la strage di Suviana, - ha aggiunto
Clancy - un evento che ha scosso profondamente la nostra
comunità e che ci ricorda quanto sia urgente intervenire a
livello istituzionale per promuovere una vera cultura della
sicurezza sul lavoro".
Maestosa e commovente, la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi
prese le mosse in qualche maniera proprio da Bologna, poiché il
maestro voleva onorare la memoria di Rossini con un'opera sacra
composta a più mani da eseguirsi in San Petronio. Per varie
ragioni quel progetto saltò, ma Verdi volle recuperare il suo
Libera Me finale per utilizzarlo in una nuova composizione, la
Messa da Requiem appunto, in memoria di un altro grande che
venerava, Alessandro Manzoni. Per questa nuova esecuzione la
Cappella Musicale dei Servi ha radunato due cori, il suo e il
Quadriclavio (115 voci), 50 orchestrali e 4 voci soliste con la
direzione di Lorenzo Bizzarri. I solisti sono due fuoriclasse
come il tenore Fabio Armiliato e il basso Michele Pertusi
affiancati a due voci emergenti come quelle del soprano Marija
Jelic e del mezzosoprano Aoxue Zhu.
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