Il Comune di Reggio Emilia
ha emesso un'ordinanza per una nuova chiusura al pubblico del
Parco della Resistenza da domani a sabato, a seguito del
ritrovamento di alcuni frammenti di cemento-amianto, a causa
dall'incendio dello stabilimento Inalca (gruppo Cremonini)
dell'11 febbraio scorso.
"Si tratta di piccole quantità individuate in punti precisi
grazie a uno specifico sopralluogo effettuato dal Comune assieme
ai tecnici di Arpae e Ausl", puntualizza una nota
dell'Amministrazione diramata oggi.
L'area verde, dopo il rogo, era già rimasta interdetta per
oltre un mese, dal 15 febbraio al 21 marzo, per di consentire la
bonifica.
Intanto, a tre mesi esatti dall'incendio, tiene ancora banco
il futuro dei lavoratori dipendenti dello stabilimento devastato
dalle fiamme. I sindacati chiedono "un incontro urgente al
presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale". I
segretari generali provinciali Cristian Sesena (Cgil), Rosamaria
Papaleo (Cisl) e Roberto Rinaldi (Uil) vogliono risposte: "i
lavoratori di Inalca, Gescar e Fabbrica del lavoro continuano a
sobbarcarsi quotidiane trasferte nei siti di Mantova, Modena,
Piacenza o a fruire della cassa integrazione con un disagio
psicofisico ed economico che cresce ogni giorno di più. Eppure
all'indomani del disastro, l'ipotesi di una nuova apertura,
seppur in tempi non brevi, sembrava più che credibile, stante
anche le dichiarazioni ottimistiche delle istituzioni locali e
gli impegni assunti dal gruppo Cremonini. Ma ora è calato un
silenzio assordante e inaccettabile".
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