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Kallas: "Domani via libera politico al tribunale per Kiev"

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Kallas: "Domani via libera politico al tribunale per Kiev"

L'alto rappresentante: "Per crimini di guerra e di aggressione, non ci sarà impunità"

BRUXELLES, 08 maggio 2025, 17:44

Redazione ANSA

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Kaja Kallas © ANSA/AFP

Kaja Kallas © ANSA/AFP

BRUXELLES - "Domani daremo l'approvazione politica definitiva all'istituzione di un tribunale per i crimini di guerra e i crimini di aggressione. Non ci sarà impunità. Ci sarà responsabilità per i crimini commessi". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del consiglio esteri informale a Varsavia. I ministri del gruppo che sostiene l'iniziativa domani saranno a Leopoli per lanciare il tribunale.

Il Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l'Ucraina, come è stato denominato, sarà poi formalizzato a Lussemburgo il 14 maggio, in occasione della riunione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa. La Corte Penale Internazionale, infatti, non ha giurisdizione sul cosiddetto "crimine di aggressione" - ovvero, in sintesi, quando uno Stato attacca un altro Stato - poiché la Russia non ha sottoscritto lo Statuto di Roma e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu - dove Mosca ha il veto - non ha incaricato la Cpi del caso. Il termine "crimine di aggressione" ha però un'ampia portata, che può includere anche azioni considerate crimini di guerra o genocidio e dunque il tribunale speciale lavorerà a stretto contatto con la Cpi nella divisione dei casi (non ci sarà competizione tra i due, insomma).

Il tribunale avrà il potere - a quanto si apprende - di "indagare, perseguire e giudicare le persone che hanno la massima responsabilità per il crimine di aggressione contro l'Ucraina". I vertici russi, dunque senz'altro il presidente Vladimir Putin, avranno però l'immunità di funzione finché saranno in carica. Un gruppo 'ristretto' di Paesi sta raccogliendo prove insieme all'Ucraina dal 2023. Si tratta di una sorta di "coalizione legale di volenterosi" che comprende circa 40 paesi, tra cui la maggior parte dei 27 Stati membri dell'Ue (ad eccezione dell'Ungheria e della Slovacchia), i paesi del G7 (ad eccezione degli Stati Uniti, che hanno recentemente segnalato la loro intenzione di non partecipare), e altri paesi del Consiglio d'Europa, in seno al quale è incardinato il tribunale. Tuttavia, qualsiasi nazione può aderire in qualsiasi momento. "Non escludiamo che gli Usa possano a un certo punto aderire", confida un funzionario europeo.

"Dato che domani è il 9 maggio, il giorno dell'Europa, vorrei sottolineare che tutti coloro che sostengono sinceramente la pace non possono stare al fianco di Putin, che ha scatenato questa guerra di aggressione, e dunque dovrebbero essere in Ucraina e non a Mosca", ha detto Kallas.

"Ieri abbiamo discusso intensamente (di Gaza) e la frustrazione tra gli Stati membri per l'impossibilità di fermare tutto ciò è enorme: abbiamo concordato di discutere la proposta del ministro degli Esteri olandese nel prossimo Consiglio Esteri che si terrà il 20 maggio", ha annunciato a proposito della richiesta di un esame sull'articolo 2 dell'accordo di associazione con Israele (è la clausola che prevede il rispetto dei diritti umani).

"Naturalmente abbiamo anche riflettuto su cosa si possa fare di più ma sapete bene che su alcune questioni abbiamo opinioni molto divergenti", ha aggiunto. "La maggior parte dei Paesi europei ha convenuto che la situazione a Gaza è insostenibile e che sta rapidamente peggiorando", ha sottolineato. I 27 però non sono stati in grado di emettere un comunicato congiunto a causa delle note divisioni.

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