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Trafitto da scheggia, l'autopsia: 'Come se fosse stato colpito da due fucilate'

Trafitto da scheggia, l'autopsia: 'Come se fosse stato colpito da due fucilate'

Operaio di 22 anni morto in un incidente sul lavoro

MANIAGO, 01 aprile 2025, 15:48

Redazione ANSA

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Trafitto da scheggia incandescente, morto giovane operaio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trafitto da scheggia incandescente, morto giovane operaio - RIPRODUZIONE RISERVATA

La morte di Daniel Tafa, il ragazzo di 22 anni, colpito da una scheggia incandescente in un incidente sul lavoro a Maniago (Pordenone), è avvenuta a causa di due diversi frammenti che lo hanno colpito "come se fossero delle fucilate". E' emerso dall'autopsia, che è stata eseguita stamattina dal medici legali Lucio Bomben, incaricato dalla Procura, e Antonello Cirnelli, indicato dalla famiglia della vittima, per il tramite dell'avvocato Fabiano Filippin. 

Secondo quanto accertato dai due periti, la prima scheggia, penetrata dal dorso, ha provocato ferite letali a un polmone, a un rene e al cuore. Un circostanza che chiude anche le polemiche che erano state accese da una organizzazione sindacale sui presunti tempi lunghi dei soccorsi, peraltro già confutati dai tabulati forniti dalla Sores Fvg. La seconda scheggia ha, invece, colpito il giovane a un gluteo, provocando ferite molto profonde e la frattura di bacino e alcune vertebre, ma di per sé non sarebbe stata mortale.

Con l'accusa di omicidio colposo sono indagate cinque persone: il proprietario della fabbrica, il direttore dello stabilimento, il perito che ha controllato gli impianti, la professionista che ha certificato il corretto funzionamento del macchinario specifico e il responsabile del servizio di prevenzione interno all'azienda.
Terminata l'autopsia, si attende, nelle prossime ore, il nullaosta della Procura per fissare le esequie. 

"Ho avuto modo di confrontarmi brevemente con il nostro consulente, il dottor Antonello Cirnelli, al termine dell'esame e ho potuto comprendere meglio alcuni specifici aspetti. Devo, però, ancora parlarne con la famiglia. E' giusto che sia il pubblico ministero il primo a conoscere formalmente e in via ufficiale le dinamiche del fatto. Ciò non toglie che fa specie apprendere che i corpi estranei siano due e non uno, come ipotizzato all'inizio. Gli interrogativi sulla sicurezza che apre questa circostanza assumono proporzioni ancor più pesanti". E' il parere espresso all'ANSA, dall'avvocato Fabiano Filippin, legale dei genitori di Daniel Tafa.

"Interrogativi che ci attendiamo ora di veder trasposti in una perizia sulla macchina che ha causato l'incidente - ha aggiunto - Sul punto, posso confermare di aver già individuato un nostro consulente tecnico, pronto a collaborare alle indagini per fare piena luce su una tragedia che non dovrà mai più ripetersi". 

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