Nanni Moretti si è collegato da casa
in viva voce con il Festival Custodi di sogni - I tesori della
Cineteca Nazionale, di fronte alla sala piena nel giorno
conclusivo del festival al telefono con Sergio Bruno
responsabile dell'Area Preservazione e restauri CSC. La
telefonata, a sorpresa visto che il regista ha subito un
intervento cardiologico ed è stato appena dimesso, è stata
accolta da un applauso scrosciante. "Mi dispiace non essere lì
con voi oggi, buona proiezione" ha detto Moretti, con voce
tranquilla e con ironia ha raccontato al telefono nella sala
Cinecittà della Casa del Cinema aneddoti e curiosità su Ecce
Bombo.
La prima cosa da dire su Ecce Bombo, ha detto Nanni Moretti "è
che non mi aspettavo tutto quel successo. Questi ultimi anni
ogni tanto vedo degli esordi, film di giovani e mi dico 'perché
Ecce bombo ha avuto tutto quel successo e questi film no?' In
quel film c'era dentro qualcosa che forse a me sfuggiva. La mia
è stata forse una generazione considerata troppo ideologica,
seriosa, incapace di ridere di se stessa. Forse fu proprio
quello il motivo del successo. Però va detto che è anche un film
doloroso. E a tal proposito ho un aneddoto". Così ha raccontato:
"prima dell'uscita di un film nelle sale, un regista lo vede in
piccole salette private. Ricordo bene una proiezione di Ecce
bombo in una saletta del quartiere Prati alla presenza del mio
montatore e del produttore Mario Gallo. Usciti dalla proiezione
andammo a passeggiare e il produttore mi disse di considerare
Ecce bombo come quei figli più problematici. Come quel figlio
che ti dà più pensieri degli altri…! Non mi aspettavo quel
successo quindi per due ragioni: da una parte appunto perché era
un film doloroso. Eppure notai che il pubblico al tempo
continuava a ridere anche quando non c'è ne era bisogno. Ad
esempio quando il personaggio di Mirko parla di una ragazza, e
commenta 'e' schizofrenica', tutto il pubblico rideva anche se
non ce ne era motivo…! Lo ho rivisto a fine agosto 2024 alla
Mostra del cinema di Venezia e ho notato che il pubblico di
ragazzi per fortuna non rideva a quella scena. Adesso viene
accettato anche lato doloroso del film". E ancora: "Un'altra
ragione per cui non mi aspettavo questo successo è questa: ero
cosciente di raccontare una piccola porzione di realtà (Giovani
piccolo-medio borghese romani di sinistra che formano un piccolo
gruppo di auto coscienza). Una porzione di realtà minuscola ma
può avvenire l'immedesimazione di spettatori e spettatrici anche
se sono lontani per estrazione e ceto sociale". Nanni Moretti ha
ricordato poi che Ecce Bombo "fu un film in cui tutti furono
generosi. Nel mio passaggio dal Super8 artigianale - con cui
avevo fatto 3 corti e 'Io sono un autarchico' - all'industria
del cinema io sono sempre voluto rimanere con i miei valori e
con le mie idee. Nel passaggio dal pubblico di élite al pubblico
di massa molti registi avrebbero snaturato il proprio lavoro,
presumendo che il pubblico ha bisogno di certi ingredienti. In
nome del pubblico sono stati commessi i 'peggiori delitti', ma
alle volte ci sono delle sorprese: ci sono film considerati
difficili che magari poi il pubblico adotta inaspettatamente. Io
nel passaggio dal cinema familiare al cinema 'vero' ho
conservato un mio stile, una mia idea di cinema, la mia ironia e
il mio modo di raccontare". E poi ha concluso il collegamento:
"Ecce bombo riesce ancora oggi a parlare e addirittura a parlare
ai giovani di oggi, molto diversi rispetto a quelli di allora".
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