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Tredicenne ferito da un colpo di pistola a Roma, ipotesi incidente

Tredicenne ferito da un colpo di pistola a Roma, ipotesi incidente

Proiettile alla testa, è gravissimo. Arma regolarmente detenuta

ROMA, 06 aprile 2025, 19:43

Redazione ANSA

ANSACheck
L 'ingresso dell’ospedale San Camillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ingresso dell’ospedale San Camillo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lotta tra la vita e la morte un 13enne romano dopo essere rimasto ferito alla testa da un colpo di arma da fuoco. Una vicenda ancora tutta da chiarire che si è consumata nella tarda serata di sabato quando il piccolo è stato portato in ambulanza, in gravissime condizioni, all'ospedale San Camillo.

 

Sull'episodio sono al lavoro gli agenti della Squadra mobile e del commissariato San Paolo che stanno cercando di mettere in fila tutti i tasselli per chiarire la dinamica di quanto avvenuto. Al momento le certezze sono legate al fatto che l'incidente si è consumato all'interno della abitazione dove vive il ragazzino. Quando l'arma ha fatto fuoco in casa era presente il padre ma, in base alle prime verifiche, si trovava in un'altra stanza e sarebbe intervenuto solo dopo avere sentito il rumore dello sparo.

 

La pista più accreditata, anche se le indagini sono ancora in una fase embrionale, è che si è trattato di un tragico incidente. Il colpo, in sostanza, sarebbe partito in modo accidentale mentre il minorenne stava armeggiando con la pistola. L'arma appartiene al fratello del ragazzino ed era regolarmente detenuta per uso sportivo, quindi utilizzata per sparare nei poligoni di tiro. L'allarme è scattato intorno alle 23:00 di sabato quando il 13enne ha raggiunto l'ospedale in codice rosso. Le sue condizioni sono apparse subito gravi ed è stato immediatamente ricoverato in rianimazione. Il drappello di polizia presente in ospedale ha informato i colleghi del commissariato che hanno fatto scattare subito le indagini. Gli investigatori hanno ascoltato i genitori e altri testimoni per cercare di tracciare un primo confine a quanto avvenuto. Da escludere il gesto volontario, nessun tentativo di suicidio. Risposte potrebbero arrivare dal cellulare del minorenne che è stato sequestrato per essere analizzato. Chi indaga vuole verificare se negli istanti precedenti allo sparo, il 13enne stesse utilizzando lo smartphone per chattare o stesse su qualche social network. Da una primissima analisi sembra, comunque, che il piccolo non stesse guardando tutorial o video riguardanti l'utilizzo di armi. La domanda a cui gli inquirenti puntano a dare una risposta è su come sia stato possibile per il ragazzino arrivare a maneggiare la pistola che, con ogni probabilità, è stata lasciata incustodita da qualcuno che rischia ora anche l'iscrizione nel registro degli indagati. L'arma è stata posta sotto sequestro e verrà analizzata.

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