Sono tre le inchieste aperte: una
della procura di Cassino, una del Ministero della Sanità, una
interna della Asl di Frosinone su richiesta della regione Lazio
che ha chiesto una relazione ed invierà suoi ispettori. Tutte
puntano ad accertare se poteva salvarsi Charles Yeboah Baffou,
lo studente universitario di 24 anni immigrato dal Ghana e
laureando nella specialistica in Management Internazionale
all'Università di Cassino, morto sabato mattina durante un
intervento chirurgico compiuto nell'ospedale Santa Scolastica di
Cassino dov'era stato portato in ambulanza all'1.40 della notte
dopo una caduta dal monopattino. Lo studente era stato dimesso
dopo una Tac alla testa ma aveva la milza ed i reni lesionati,
come accertato dalla Tac Addominale fatta solo alle 7 del
mattino.
Il sostituto procuratore Andrea Corvino ha disposto un serie
di esami clinici e per il momento i sanitari che all'1.40 della
notte hanno visitato Charles vengono sentiti come 'persone
informate dei fatti'. La famiglia vuole sapere perché nonostante
il ragazzo lamentasse dolori non sia stato sottoposto subito
alla tac addominale che avrebbe potuto individuare l'emorragia
interna di cui poi è morto. Al momento nessuno dei sanitari è
stato iscritto nel registro degli indagati.
Il Direttore Generale Arturo Cavaliere, a nome dell'Asl di
Frosinone, oggi ha espresso "piena vicinanza alla famiglia del
24enne ghanese", confermando che l'azienda "ha attivato tutte le
procedure interne per le verifiche sull'accaduto". A puntare il
dito contro la Asl è stato il fratello della vittima, Nana Osei
Bonsu Baffour che oggi è rientrato a Verona dove lavora e si
prepara a tornare in Ciociaria con il padre che vive a Carpi e
lavora in un'industria alimentare. "Nessuno ci ha avvertito, ho
letto dell'incidente a mio fratello sul web. In ospedale non me
lo hanno voluto far vedere. È stata la polizia ad avere un po'
di umanità".
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