"Sabato mattina verso le 8.30 ero
in Prefettura e mi ha videochiamato questa persona che mi ha
detto di volermi salutare perché voleva farla finita". Inizia
così il racconto dell'agente di polizia della Questura di
Pesaro, operante in Prefettura, che descrive l'operazione di
salvataggio che ha impedito a una donna sui 40 anni, di origine
straniera, di togliersi la vita alla stazione dei treni di
Marotta.
"Inizialmente non comprendevo chi fosse, perché non avevo il
numero salvato, l'ho riconosciuta soltanto dopo quando l'ho
vista per bene in viso, ed era una donna che ho incontrato
qualche volta in giro - racconta l'agente - così ho iniziato a
parlarle e, durante quei pochi minuti di videochiamata con lei,
ho notato prima i binari ferroviari e poi, mentre si muoveva, il
cartello con scritto Marotta. Dalla prefettura sono quindi
subito corso in Questura per dirigermi in sala operativa,
cercando di non farmi notare da lei in videochiamata, ed ho
allertato un mio collega che si trovava lì, dicendogli di
seguirmi, per aiutarmi nella situazione".
"Una volta arrivato - prosegue il poliziotto - mi son messo
nella sala dell'unità di crisi e cercavo di dare indicazioni al
mio collega che a sua volta le trasmetteva agli altri agenti.
Abbiamo così allertato i carabinieri di Fano e cercato delle
descrizioni ulteriori da fornire per identificare al più presto
la donna. Ho pensato così, avendo visto che aveva la mano destra
impegnata, di chiedergli se sapeva che ore fossero per farle
ruotare il cellulare per guardare l'orologio, e da lì ho visto
che indossava delle pantofole gialle e un pigiama azzurro,
confermando, visti gli indumenti, ancora di più la serietà della
situazione".
"Ho parlato con lei, cercando di allungare la conversazione,
di intrattenerla - racconta ancora l'agente - vedevo che si
stava avvicinando ai binari e che voleva chiudere la
conversazione - poi -. Mi ha chiesto, con una scusa, come mai
non passassero i treni ed io lì le ho detto di aspettare che mi
sarei informato a riguardo mentre invece - conclude - avevamo
bloccato noi la tratta parlando con la polizia ferroviaria.
Abbiamo parlato ancora un po' fino a che la conversazione non si
è interrotta con l'arrivo dei carabinieri che l'hanno presa e
messa in sicurezza".
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