Due interventi d'emergenza in pochi giorni di chirurgia ricostruttiva e chirurgia della mano. I chirurghi di Torrette hanno salvato l'arto di un 79enne lesionata da una motosega e operato la mano di un 20enne finita in una impastatrice L'anziano falegname anconetano aveva una profonda lesione alla mano provocata da una motosega il ventenne abruzzese invece era rimasto ferito da un'impastatrice alimentare mentre stava lavorando. Due incidenti e altrettanti traumi, negli ultimi giorni e trattati dall'unità operativa di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano dell'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche diretta dal professor Michele Riccio (Direttore del Dipartimento delle Chirurgie Specialistiche).
Il 25 marzo scorso in sala operatoria è entrato il pensionato di Ancona, ferito mentre stava utilizzando una motosega.
All'improvviso l'arnese lo ha colpito all'arto sinistro provocando una profonda ferita sull'intero palmo della mano. Il trauma ha riguardato il 4° e 5° dito, mignolo e anulare, praticamente staccati. Dopo essere arrivato in emergenza al pronto soccorso dell'ospedale di Torrette, il 79enne è subito entrato in sala operatoria per un intervento che nel complesso è durato cinque ore. E' stato rivascolarizzato l'arto, in particolare le due dita più compromesse, altrimenti non ci sarebbe stata alcuna alternativa all'amputazione. La motosega aveva provocato lesioni arteriose, venose e tendinee e l'intervento chirurgico ha dovuto seguire il suo iter ricostruttivo, portato a compimento. Dopo la sutura dei tendini e dei nervi il paziente è stato risvegliato e portato in reparto dove ha seguito le terapie necessarie nei cinque giorni successivi fino alle dimissioni, il 31 marzo scorso. A effettuare il delicato intervento chirurgico sono stati il dottor Alexander Neuendorf e il collega Pasquale Gravina, oltre alla presenza delle anestesiste Sandra Reschini e Mariella Donati e al resto del personale di sala. Il paziente sarà seguito dall'equipe del reparto diretto dal professor Michele Riccio e dovrà effettuare un lungo periodo di fisioterapia. Il risultato finale, tuttavia, è aver salvato l'arto del falegname anconetano e nel suo caso l'esito è doppiamente importante in quanto l'uomo era già stato operato per ben due volte alle mani in passato, nel 2009 e nel 2014, sempre dal team della Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano.
Il secondo caso, risale alla mattina del 1° aprile. Un infortunio sul lavoro occorso a un abruzzese di 20 anni. Il giovane stava lavorando con l'impastatrice alimentare all'interno di un'azienda di Vasto quando la mano sinistra è stata agganciata e trascinata dentro gli ingranaggi da un rullo che ha provocato un grave trauma. Prima il trasporto all'ospedale di Chieti per la stabilizzazione, poi il trasferimento all'ospedale di Torrette dove il giovane è subito entrato in sala operatoria. La mano sembrava completamente persa, ma i chirurghi sono riusciti a salvare almeno il dito pollice. In questo secondo caso a operare sono stati i chirurghi Pierpaolo Pangrazi, Letizia Senesi e Bruna Manzo oltre all'anestesista Emad Kalagy
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