"Una legge regionale che riconosca
e regolamenti la figura del caregiver familiare". La richiesta
del Cupla (Comitato unitario pensionati lavoro autonomo) è
diretta ai "candidati alla guida della Regione Marche" affinché
si impegnino ad approvarla "nei primi cento giorni di governo".
Altra istanza alla Regione Marche è di "creare un Fondo
Integrativo per supportare le politiche di assistenza agli
anziani non autosufficienti".
Lo ha dichiarato Giancarlo Sperindio, coordinatore del Cupla
Marche in un convegno ad Ancona. Il Cupla è formato dalle
associazioni dei pensionati dell'artigianato, dell'agricoltura e
del commercio e nella regione conta 140 mila associati. Al
convegno sono intervenuti Carlo Ciccioli europarlamentare,
membro della Commissione Sanità (Sant) del Parlamento Europeo e
Nicola Baiocchi presidente della Commissione Sanità della
Regione Marche.
"Nelle Marche ci sono 388.515 over 65 di cui 75 mila non
autosufficienti. - fa sapere la Cna Marche - Oltre 50mila non
sono autonomi nemmeno rispetto alle attività quotidiane più
elementari come mangiare, vestirsi, lavarsi. Il sistema
pubblico delle cure domiciliari assiste poco più di 10mila
anziani in Adi mentre circa 3.400 sono gli anziani che
usufruiscono dell'assistenza domiciliare socioassistenziale dei
Comuni. Nelle strutture residenziali sono ricoverati 9.700
anziani non autosufficienti, dei quali quasi 5mila nelle
residenze protette. Insomma, il sistema pubblico copre poco più
di un terzo dell'utenza. Gli altri sono a carico delle famiglie
e delle badanti (nelle Marche ne sono stimate 42 mila di cui
meno di 15 mila con regolare contratto di lavoro)".
"Le famiglie che hanno un anziano malato cronico e non
autosufficiente in casa vedono la loro vita sconvolta e troppo
spesso si sentono lasciate sole dalle istituzioni. Oltre la metà
dei 35 mila Caregiver familiari marchigiani ha un impegno
superiore alle venti ore settimanali. Il Cupla - ha ricordato il
Coordinatore nazionale Alessandro del Carlo - chiede da tempo un
riconoscimento ed una valorizzazione sociale di questo ruolo,
fondamentale sia per la qualità della vita delle persone
assistite sia per la sostenibilità del welfare pubblico. In
particolare il caregiver familiare deve essere riconosciuto come
interlocutore dei servizi sociali e sanitari nell'individuare i
bisogni e gli interventi di cura e sostegno della persona non
autosufficiente".
Uno studio sulla condizione dei caregiver familiari
marchigiani è stato presentato da Sara Santini ricercatrice
dell'Irccs Inrca Centro ricerche economico - sociali per
l'invecchiamento. "A farsi carico dei familiari di anziani non
autosufficienti - ha detto Santini - sono prevalentemente donne
(quasi il 60 per cento). I caregiver familiari rischiano
ripercussioni su carriera e lavoro, ansia, isolamento sociale.
Chiedono supporto psicologico, formazione e informazione.
Inoltre chiedono di avere la possibilità di visite
specialistiche a domicilio e percorsi privilegiati di
prenotazione. Infine servizi di assistenza domiciliare,
soprattutto nei fine settimana, per avere momenti di sollievo
fisico e psichico."
Franco Pesaresi, coordinatore nazionale del Patto per la Non
Autosufficienza (comprende 60 associazioni sindacali, di
volontariato e no profit) ha illustrato la legge di riforma
33/2023 sulla non autosufficienza e il Decreto legislativo
29/2024 "che ne ha dato attuazione solo parziale con una
sperimentazione biennale con l'introduzione di una prestazione
universale di 850 euro mensili per gli anziani non
autosufficienti over 80 con disabilità gravissima e un Isee
inferiore a 6 mila euro. Ad avere questi requisiti sono meno di
30 mila anziani in tutta Italia e poche centinaia nelle Marche".
"Per il resto," ha concluso Pesaresi, "si rimanda ad ulteriori
19 decreti attuativi. Il Patto chiede la piena e sollecita
attuazione della legge sulla Non Autosufficienza".
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