Trentamila procedure
eseguite in 20 anni, con una media di circa 1.500 ogni anno e un
focus mirato sul trattamento dell'infarto miocardico acuto. Sono
questi i numeri che raccontano la storia del laboratorio di
emodinamica dell'ospedale "Mazzoni" di Ascoli Piceno, attivo dal
maggio 2005, che celebra un doppio traguardo: il ventesimo anno
di attività e l'installazione di un nuovo sistema angiografico
all'avanguardia.
Un investimento da 910 mila euro, interamente coperto da
fondi aziendali, ha permesso l'acquisizione del nuovo angiografo
"GE Allia IGS 5", che sostituisce la precedente apparecchiatura
in uso dal 2010. Il nuovo sistema garantisce massima qualità
dell'immagine, ridotta esposizione alle radiazioni, ergonomia
avanzata e un'elaborazione delle immagini di nuova generazione,
migliorando sicurezza, precisione e comfort per i pazienti.
La presentazione del nuovo macchinario e la cerimonia di
intitolazione della sala di emodinamica al dottor Luciano
Moretti, storico direttore del reparto di cardiologia dal 2000
al 2019, si sono svolte alla presenza di autorità civili e
sanitarie. Tra i presenti, il direttore generale dell'Ast di
Ascoli Antonello Maraldo, il primario Pierfrancesco Grossi, il
sindaco Marco Fioravanti, il rettore dell'Università Politecnica
delle Marche Gian Luca Gregori, l'ingegner Mario Maresca e i
familiari del dottor Moretti, la cui memoria è stata ricordata
con profonda gratitudine e commozione.
Nel solo 2024, sono state eseguite 1.686 procedure, di cui
505 angioplastiche coronariche. Il laboratorio è attivo 24 ore
su 24, 7 giorni su 7. Un dato rilevante è quello relativo alla
mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto nella
provincia di Ascoli: 5,33%, inferiore alla media nazionale del
7,13% (fonte: Agenas - Programma nazionale esiti), a
testimonianza dell'efficacia degli interventi e dell'efficienza
dell'intero sistema emergenziale.
"Il nuovo angiografo - spiega il dottor Grossi - ci consente
di elevare ulteriormente la qualità dell'assistenza. È un salto
tecnologico che potenzia la nostra capacità di cura,
contribuendo anche a ridurre la mortalità". Soddisfazione
espressa anche dal direttore Maraldo: "Oggi celebriamo il
coronamento di un progetto nato vent'anni fa, quando con
l'ingegner Maresca contribuimmo a disegnare un futuro di qualità
per la sanità del Piceno. La figura del dottor Moretti, a cui
oggi intitoliamo la sala, fu centrale in quella visione: un
professionista esemplare, la cui eredità scientifica e umana
continua a guidarci".
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