I sindaci dei territori del
Torinese indicati come idonei per accogliere il deposito
nazionale delle scorie nucleari si sentono "scavalcati da un
annuncio a sorpresa" e "amareggiati per il rischio di cancellare
in un colpo anni di promozione territoriale e investimenti sui
prodotti locali di qualità". E' quanto emerso dall'incontro
convocato dal vicesindaco metropolitano Marco Marocco al quale
hanno partecipato in videoconferenza i primi cittadini di
Carmagnola, Ivana Gaveglio, Caluso, Maria Rosa Cena, Mazzè,
Marco Formia, Rondissone, Antonio Magnone, Chivasso, Claudio
Castello, Villastellone, Francesco Principi, e Poirino, Angelita
Mollo, che hanno ribadito la preoccupazione "che queste scelte
possano avere ricadute sulle popolazioni, già spaventate dalla
pandemia da Covid".
E mentre i Comuni di Carmagnola e Chivasso si stanno già
muovendo per organizzare sedute aperte dei Consigli comunali,
tutti i sindaci hanno sottolineato il loro impegno ad
approfondimenti tecnici nei prossimi 60 giorni. "Intanto -
annuncia Marocco - chiederemo un incontro ai parlamentari
piemontesi e supporteremo i Comuni con gli approfondimenti
tecnici necessari a comprendere la genesi delle scelte di Sogin.
Resta grave il mancato coinvolgimento degli amministratori
locali da parte del Governo centrale".
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