La mattina del 22 settembre 2023
sarebbe entrato nell'agenzia assicurativa di Luigi Labarile a
Santeramo in Colle (Bari) e avrebbe chiesto di usare il bagno.
Al rifiuto del titolare, ex consigliere comunale del comune
Barese, lo avrebbe aggredito "per futili motivi" per poi
colpirlo "con ferocia e crudeltà ripetutamente al volto e al
corpo in maniera prolungata", come si legge nel capo
d'imputazione. Colpi che, secondo quanto ricostruito dalla
Procura di Bari, causarono la morte di Labarile.
Per questo, il 49enne Francesco Bradascio è finito a giudizio,
davanti alla Corte d'Assise di Bari, per omicidio volontario
aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. L'accusa,
inizialmente, era di omicidio preterintenzionale - dalle prime
ricostruzioni sembrava che Labarile fosse morto dopo essere
caduto e aver battuto la testa - poi riqualificata in omicidio
volontario aggravato. Bradascio è affetto da semi infermità
mentale, e nel corso dell'udienza di oggi è stato ascoltato -
oltre al medico legale Davide Ferorelli, che ha eseguito
l'autopsia - anche il responsabile del centro di igiene mentale
di Santeramo in cui Bradascio era stato in cura in passato. Nel
processo sono costituiti parte civile la moglie e le due figlie
di Labarile, assistite dall'avvocato Giovanni Moramarco. Il
processo proseguirà nella prossima udienza del 12 maggio.
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