Nessuno stop al Piano Sulcis, sebbene il meccanismo risenta di alcuni aggiustamenti legati alla dotazione finanziaria, che passa dai 614 milioni registrati nel rapporto di aprile ai 602,17 milioni, con un calo dell'1,93%. Il coordinatore del piano Salvatore Cherchi replica alle notizie di stampa sui ritardi sostenendo che "lo stato di attuazione aggiornato al 15 settembre registra un importante progresso nello sviluppo dei programmi, nessuno dei quali può ora essere considerato in una fase di stallo. In particolare sono stati sbloccati i programmi per le infrastrutture, le bonifiche e l'attuazione degli esiti del bando 'idee per il Sulcis', fino ad oggi in forte sofferenza". Sono poi in fase di riprogrammazione Por Fesr 2007/2013 le risorse comunitarie (21,1 mln euro) già destinate al sito di raccolta Valle Rio San Giorgio. Sebbene non ne sia ancora stata definita la destinazione, sono considerate in diminuzione rispetto alla dotazione finanziaria del Piano Sulcis.
"Sulle infrastrutture hanno pesato e pesano tuttora i gravi ritardi iniziali nell'avvio dei programmi: 15-18 mesi solo per designare i soggetti attuatori del programma varato nel novembre del 2012 - spiega Cherchi - Questi ritardi non possono essere recuperati. L'obiettivo attuale è avere gli appalti delle diverse opere entro l'anno in corso o nella prima parte del 2016". Quanto alle bonifiche, "sono state bloccate dalla situazione di Igea, posta in liquidazione dalla precedente amministrazione regionale - chiarisce il coordinatore del Piano - E' stato necessario innanzitutto ricostituire gli strumenti per fare le bonifiche: Igea è stata risanata ed è in fuoriuscita dalla liquidazione ritornando pienamente operativa, ma questo ha richiesto tempo e nuove risorse. Contestualmente una parte dei lavori sono stati assegnati ai Comuni e tra questi Iglesias si appresta a mandare in gara il progetto Rio San Giorgio con 42 milioni di euro". E sull'attuazione del bando "idee per il Sulcis" solo recentemente, ricorda Cherchi, è stata pubblicata la delibera Cipe che assegna le risorse. Il lavoro fatto dall'Unità tecnica di assistenza alle imprese, nei mesi di agosto e settembre, consentirà di presentare i bandi con gli incentivi per trasformare le idee in progetti imprenditoriali. Gli altri programmi del Piano hanno avuto uno sviluppo regolare.
PILI, IL PIANO E' UN IMBROGLIO - "Governo e proconsoli sulcitani raccontano il falso solo per nascondere la realtà dei fatti: il piano Sulcis è in realtà un imbroglio su larga scala con Ministri di Stato e Istituzioni regionali che hanno coperto e coprono un maxi raggiro dei lavoratori e di un intero territorio. Non esiste un solo cantiere avviato, non esistono progetti approvati, le risorse in molti casi sono finte e in altre inesistenti". Lo ha detto il deputato di Unidos, Mauro Pili, replicando alle dichiarazioni del coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi.
"Nel piano Sulcis il primo punto era la vertenza industriale: il risultato è catastrofico. Hanno chiuso - prosegue Pili - e non hanno fanno niente per riaprire Alcoa, hanno deciso la chiusura di Carbosulcis e nulla si vede per la ripartenza concreta di Eurallumina e Ila. Prima del piano Sulcis c'erano in ballo 3.500 posti di lavoro persi nella sola filiera dell'alluminio primario. Dopo il piano Sulcis si sono aggiunti i 1.000 lavoratori della Carbosulcis e i 600 della centrale Enel che vorrebbero dismettere da qui a poco. Non ha creato nemmeno un solo posto di lavoro e ne ha fatto perdere altri 1.600. Così come bisogna smetterla con le frottole dei 600 milioni di euro. Sono fondi inesistenti. Inventati di sana pianta. Qui non ci sono soldi nemmeno per piangere. Nemmeno un progetto del fantomatico Piano Sulcis è stato avviato, le procedure per tutti i progetti risultano inesistenti e la giunta regionale in carica cancella anche le poche risorse disponibili".
"In tre anni - conclude il parlamentare - niente è stato fatto per risolvere le questioni fondamentali per il Sulcis, dal costo energetico alla ripresa produttiva del sistema industriale. Siamo dinanzi al totale fallimento di un apparato politico che si è rivelato non solo incapace di affrontare le vertenze ma che non ha saputo nemmeno scongiurare le azioni speculative sulla testa dei lavoratori. Tutto questo non può essere tollerato oltre. Abbiamo l'obbligo di condurre un'operazione verità e di pretendere un piano serio e credibile".
ENEL, NESSUN ALLARME PER PERSONALE CENTRALE - "Non è previsto nessun progetto di dismissione della Centrale Enel 'Grazia Deledda' e, conseguentemente, nessuno motivo di allarme per il personale operante presso l'impianto". Lo precisa, in una nota, l'Enel, in riferimento alle dichiarazioni del deputato di Unidos, Mauro Pili, sul Piano Sulcis.
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