Bene la firma per il contratto
di fornitura di energia per Sider Alloys, ma ora occorre
vigiliare perchè tutti i lavoratori possano rientrare in
fabbtica. E' la politica dei piccoli passi, uno dietrio l'altro,
quella dei sindacati che oggi hanno anche incontrato l'azienda
per parlare del reeintegro degli operai che che attualmente sono
in cassa integrazione o in mobilità. E' questa, in estrema
sintesi, la posizione espressa dai rappresentanti dei
metalmeccanici al presidio permenente davanti allo smelter di
Portovesme, nel Sulcis.
Secondo Rino Barca della Fsm Cisl, "la sottosegretaria è di
poche parole e passa direttamente ai fatti. In pochi mesi è
riuscita a fare quello che non si è fatto in de anni, ma non è
finita: ora abbiamo l'energia per ripartire, ma i lavoratori
sono fuori. Bisogna cominciare a pensare come far rientrare
dentro gli operai in maniera graduale. Agli inizi di settembre,
prima del 7, ci sarà un incontro tecnico al Mise dove si parlerà
nel dettaglio del piano industriale per il riavvio dell'impianto
- ha osservato - Sia chiaro che per fare questo devono essere
reintegrati tutti i lavoratori: noi non vogliamo gioire ora per
l'energia, ma saremo contenti quando rientreranno tutti i
dipendenti. Solo allora potremo dire che la battaglia è stata
vinta".
"Se questo sito è ancora oggi in piedi è grazie ai lavoratori,
noi quindi non molleremo fino a quando l'ultimo lavoratore sarà
rientrato a lavoro - ha detto Renato Tocco della Uil - È un
problema da risolvere, perchè quando l'azienda partirà a pieno
regime, mancheranno le figure professionali
"Oggi è una giornata importante, abbiamo messo il primo
mattoncino per raggiungere l'obiettivo finale. Non è finita - ha
spiegato terzo sindacalista Bruno Usai della Fiom Cgil - forse
in molti oggi si aspettavano tutte le risposte che stiamo
aspettando da troppo tempo, non è così. Ma in prospettiva le
cose stanno cambiando: Ma per mettere fine a questa vertenza
dobbiamo restare uniti".
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