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"State of Passion" vince l'Al Ard Film Festival

"State of Passion" vince l'Al Ard Film Festival

Conclusa a Cagliari la rassegna dedicata alla Palestina

CAGLIARI, 02 marzo 2025, 12:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' andato al lavoro delle due registe Carol Mansour e Muna Khalidi "State of Passion" il premio come miglior documentario lungometraggio della 21/a edizione di Ard Film Festival. Questa la motivazione: "il film offre uno sguardo intimo e potente sul genocidio a Gaza attraverso la storia del medico palestinese Ghassan Abu Sitta".
    Seguendo il suo viaggio e mostrando il suo lavoro, svolto in condizioni di estrema pressione in mezzo al collasso del sistema sanitario, il film evidenzia sia le lotte personali che l'attivismo sui media del protagonista: le registe riescono così a realizzare una testimonianza storica e artistica di popoli e geografie inedite.
    I premi sono stati assegnati dalla giuria internazionale nel corso dell'ultima serata del festival al teatro Massimo di Cagliari. "Deferred Reclaim" di Abdallah Mutan è invece il vincitore quale miglior documentario cortometraggio: "in questo film potente ed evocativo - scrivono i giurati - il regista svela la storia di molte famiglie palestinesi la cui unica speranza è quella di piangere i propri cari e di rendere loro l'ultimo saluto".
    Il premio del pubblico è andato a "The Devil's Drivers" di Mohammed Abugeth, Daniel Carsen (categoria documentario lungometraggio); menzioni speciali a "Vibrations From Gaza" di Rehab Nazzal (categoria documentario cortometraggio) e "A Lullaby Unlike Any Other" di Amani Jaafer (categoria cortometraggio finzione).
    Sono stati 88 i film iscritti al Festival provenienti da tutto il mondo, tra cui lungometraggi, corti e fiction di cui 21 selezionati e proiettati durante le serate del festival in programma dal 25 febbraio all'1 marzo.
    Ad assegnare i premi la giuria internazionale composta da Salim Abu Jabal, critico cinematografico e regista, Nur Masalha, scrittore, storico e accademico palestinese, Linda Paganelli, artista, antropologa e regista, Alberto Diana, regista e documentarista sardo e Lina Bokhary, capo del Dipartimento Cinema del Ministero della Cultura Palestinese.
   

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