E' andato al lavoro delle due
registe Carol Mansour e Muna Khalidi "State of Passion" il
premio come miglior documentario lungometraggio della 21/a
edizione di Ard Film Festival. Questa la motivazione: "il film
offre uno sguardo intimo e potente sul genocidio a Gaza
attraverso la storia del medico palestinese Ghassan Abu Sitta".
Seguendo il suo viaggio e mostrando il suo lavoro, svolto in
condizioni di estrema pressione in mezzo al collasso del sistema
sanitario, il film evidenzia sia le lotte personali che
l'attivismo sui media del protagonista: le registe riescono così
a realizzare una testimonianza storica e artistica di popoli e
geografie inedite.
I premi sono stati assegnati dalla giuria internazionale nel
corso dell'ultima serata del festival al teatro Massimo di
Cagliari. "Deferred Reclaim" di Abdallah Mutan è invece il
vincitore quale miglior documentario cortometraggio: "in questo
film potente ed evocativo - scrivono i giurati - il regista
svela la storia di molte famiglie palestinesi la cui unica
speranza è quella di piangere i propri cari e di rendere loro
l'ultimo saluto".
Il premio del pubblico è andato a "The Devil's Drivers" di
Mohammed Abugeth, Daniel Carsen (categoria documentario
lungometraggio); menzioni speciali a "Vibrations From Gaza" di
Rehab Nazzal (categoria documentario cortometraggio) e "A
Lullaby Unlike Any Other" di Amani Jaafer (categoria
cortometraggio finzione).
Sono stati 88 i film iscritti al Festival provenienti da
tutto il mondo, tra cui lungometraggi, corti e fiction di cui 21
selezionati e proiettati durante le serate del festival in
programma dal 25 febbraio all'1 marzo.
Ad assegnare i premi la giuria internazionale composta da
Salim Abu Jabal, critico cinematografico e regista, Nur Masalha,
scrittore, storico e accademico palestinese, Linda Paganelli,
artista, antropologa e regista, Alberto Diana, regista e
documentarista sardo e Lina Bokhary, capo del Dipartimento
Cinema del Ministero della Cultura Palestinese.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA