Ogni flebo costa circa mille euro
ed in poche ore si guarisce dal Covid. Non è un miracolo quello
che fino al 12 gennaio in Sicilia ha guarito dal virus 1.799
pazienti, curati grazie agli anticorpi monoclonali, proteine
prodotte in laboratorio che imitano la capacità del sistema
immunitario di combattere il virus, capaci di bloccare
l'ingresso dello stesso virus nelle cellule. "I più conosciuti -
spiega Pasquale Cananzi, responsabile servizio farmaceutica
dell'assessorato regionale alla salute - sono il Bamlanivimab e
l'Etesevimab che vanno fatti in terapia combinata, e Casirivimab
e Imdevimab sempre combinati tra loro, per queste ultime due
molecole nel dosaggio maggiore è possibile l'impiego nei
pazienti ospedalizzati". Infine, l'ultimo arrivato è il
Sotrovinab, il più efficace nella variante Omicron. "Sono
farmaci che vanno ad interferire con la proteina spyke del virus
bloccando la replicazione virale e sono soggetti al monitoraggio
dell'Aifa, naturalmente non disponibili in farmacia - spiega
Chiara Iaria, primario dell'unità di malattie infettive
dell'ospedale 'Civico' di Palermo, dove sono circa un centinaio
i pazienti trattati con i monoclonali - ma vengono inviati
direttamente dal ministero della salute ai due poli di
riferimento che in Sicilia sono le farmacie ospedaliere
dell'ospedale 'Cervello' di Palermo e al 'Garibaldi' di Catania,
che poi su richiesta forniscono gli altri ospedali".
Nell'ospedale 'Cervello' di Palermo sono state fatte oltre 300
terapie con risultati brillanti. "Vanno somministrati
immediatamente, entro cinque, otto giorni dall'insorgenza dei
primi sintomi, perché se s'innesca la patologia non hanno più
alcuna efficacia - dice Tiziana Maniscalchi, direttore dell'area
di emergenza dell'ospedale 'Cervello' di Palermo-. Ho visto
persone alzarsi dal letto dopo mezz'ora, un'ora dalla
somministrazione, sembrano davvero miracolosi. I criteri di
somministrazione sono molto rigidi, deve essere fatto nella fase
iniziale e soprattutto sono indicati per over 65, soggetti
obesi, diabetici, talassemici, con fibrosi cistica, cioè
pazienti che hanno comorbilità importanti". Ma per la variante
Omicron il più indicato resta il Sotrovinab oggi indisponibile.
"L'abbiamo più volte sollecitato - aggiunge Maniscalchi - al
momento è il più incisivo per il blocco di Omicron, sicuramente
quello che ha offerto i migliori risultati". "Per il Sotrovimab
attendiamo che arrivi dalla struttura di emergenza nazionale che
sta provvedendo a rimpinguare la dotazione alle regioni",
precisa Cananzi. In mancanza del famoso Sotrovinab ci sono però
gli antivirali. "La terapia alternativa è con antivirali -
sottolinea la dottoressa Iaria - oggi abbiamo l'antivirale
Molnupinavir approvato ed in utilizzo, ed in fase di
approvazione c'è il Paxlovid. La loro efficacia è dell'80% nel
ridurre la progressione della malattia e andrebbero
somministrati entro 5 giorni dalla data di positività al Covid,
così come gli anticorpi monoclonali". Il Molnupinavir è in uso
anche in Sicilia dallo scorso 4 gennaio. "E' la terapia orale -
conclude Cananzi - ci sono state consegnate 360 terapie per
altrettanti pazienti. Abbiamo anche il Remdesivir, che può
essere utilizzato fino a 7 giorni dall'insorgenza dei sintomi.
La durata del trattamento, che consiste in una somministrazione
endovenosa, è di 3 giorni".
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