'Bologna 2 agosto 1980: Un ponte
tra la strategia della tensione e le bombe del 1992-93'. E'
questo il testo del manifesto, ideato dall'associazione dei
familiari delle vittime, che come ogni anno accompagnerà il
ricordo e la commemorazione della strage del 2 agosto 1980 alla
stazione di Bologna, che fece 85 morti e oltre 200 feriti. Il
riferimento, chiaro, è a quanto emerso dagli ultimi processi che
hanno visto le condanne per la strage in primo grado dell'ex Nar
Gilberto Cavallini e dell'ex di Avanguardia Nazionale, Paolo
Bellini.
La strage alla stazione di Bologna rappresenta infatti
secondo le ultime sentenze il culmine della strategia della
tensione, portata avanti da servizi deviati dello stato e da
figure come il capo della P2 Licio Gelli e dall'ex capo
dell'ufficio affari riservati del Viminale, Federico Umberto
D'Amato, entrambi considerati tra i mandanti, finanziatori e
organizzatori della strage del 2 agosto. Paolo Bellini,
condannato all'ergastolo in concorso con gli ex Nar, legato al
leader di Avanguardia Nazionale, Stefano Delle Chiaie, ex killer
di 'ndrangheta, è stato recentemente arrestato su disposizione
dalla Corte d'Assise d'Appello di Bologna per il pericolo di
reiterazione del reato ed è emerso che è stato indagato dalle
procure di Firenze e Caltanissetta che si occupano proprio delle
stragi di mafia del 1992-1993.
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