Tre ore di terrore, angoscia, disperazione, ansia. Poi, finalmente, la gioia e l'esultanza per la notizia tanto attesa: la piccola Sofia era stata ritrovata.
E' stato un pomeriggio che difficilmente riusciranno a dimenticare Federico e Valeria, i genitori della neonata, appena un giorno di vita, rapita ieri da un clinica cosentina e liberata dalla Polizia.
Sensazioni sintetizzate da Valeria nelle parole usate per firmare un post su Facebook scritto di prima mattina per ringraziare tutti: "una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti". Perché questo è stato il sentimento vissuto dalla coppia in quelle tre lunghe ore. "Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che sta bene" scrive ancora la donna, aggiungendo "questa è la nostra famiglia che si stava sgretolando in mille pezzi" sotto la foto della piccolina baciata dal loro primo figlio di 6 anni con accanto il padre.
"Le forze dell'ordine - aggiunge - hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un'intera città anzi Regione si è bloccata per cercare la nostra bambina".
Ma oltre alla gioia per il pericolo scampato Valeria prova anche rabbia per quello che è successo, sentimento affidato alle parole rivolte ad una poliziotta: "Promettimi che non lasceranno mai il carcere, che non me li vedrò più davanti". Pensiero condiviso dal padre che riferendosi ai sequestratori dice "non voglio né vederli né sentirli. Di giustizia se ne parlerà poi".
La piccola, subito dopo la liberazione, era stata portata nell'ospedale Annunziata per delle visite di controllo. Stamani è stato il padre ad andare a prenderla e all'arrivo in clinica, dove è ancora ricoverata la moglie, sul suo volto stanco e ancora scosso per la terribile esperienza vissuta si poteva leggere la felicità. "E' stato bellissimo riabbracciare mia figlia", le uniche parole che riesce a dire.
"Adesso sono felice ma è stato un incubo e in quei momenti ho pensato il peggio, di non rivederla più - dice ancora con un filo di voce Valeria - Poi tutta la Calabria si è data da fare per trovare la mia bambina. Accanto a me c'è sempre stata una poliziotta, Samantha, un angelo".
Passata la terribile esperienza, la famiglia si appresta a tornare alla vita tra le mura amiche della propria abitazione dove, forse già da domani, farà il suo ingresso anche Sofia. Se un giorno lo saprà? Quando sarà più grande. Ora vogliamo stare tranquilli, sereni e dimenticarci di ieri", dice il padre.
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