/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Elena Cecchettin, 'penso sempre a Giulia, dovrò smetterla'

Elena Cecchettin, 'penso sempre a Giulia, dovrò smetterla'

Intervista a 'Grazia', 'ma non farlo mi pare mancarle rispetto'

VENEZIA, 05 marzo 2025, 14:24

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La vita di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, uccisa dall'ex fidanzato, "non è più e non sarà più come prima". "Giulia - dice Elena in una intervista al settimanale 'Grazia' - era la persona più importante della mia vita. Una parte di me ci pensa sempre, ma se continuo a pensarci continuamente non riesco ad andare avanti. Dovrò smetterla, ma temo di mancarle di rispetto, non pensando più a lei ogni momento.
    "Giulia - prosegue la giovane, che sta svolgendo i suoi studi all'estero - vorrebbe che affrontassi la mia vita ricordandola, volendole comunque bene, però non rimanendo impantanata nel lutto. Ma è difficile andare avanti, perché lei era la mia quotidianità, e tutta la mia quotidianità è stata stravolta".
    "Ti senti in colpa per ciò che avresti potuto dire o fare?" è la domanda della direttrice di 'Grazia', Silvia Grilli: "No - risponde Elena - perché parlando con chi per lavoro conosce le dinamiche dei femminicidi molto meglio di me, mi è stato detto: 'Mettiti il cuore in pace, non c'era niente che avresti potuto fare per impedirlo'. Però io continuo a chiedermi: se invece di fare quella facoltà universitaria e conoscere quella persona avesse scelto un altro corso? Se quella sera non fosse uscita? Accetterei che lei non fosse più parte della mia vita, non vederla mai più, non sentirla mai più pur di sapere che è viva e fa quello che vuole fare".
    Quanto al tema del femminicidio e delle dinamiche maschiliste, la sorella di Giulia sottolinea che "bisogna fare un lavoro di decostruzione di una mentalità che ci viene inculcata da tutto (società, tv, ogni contesto) e da cui tutti gli uomini traggono vantaggio. Se sei un uomo minimamente corretto vieni considerato buono. Nessuno pensa che, se una donna non è violenta, sia una donna buona. E, quando una donna alza la voce perché le viene mancato di rispetto, diventa automaticamente una pazza, feroce". "Gli uomini - conclude - devono capire che hanno un privilegio. Tutti, anche chi si batte contro la violenza di genere, anche mio padre e mio fratello. Il privilegio non ti rende malvagio, ma devi imparare a usarlo per lottare per chi non ce l'ha. Quando lo si capisce è l'inizio del cambiamento".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza