Un "pigmalione moderno" con un
"comportamento che denota sempre una volontà manipolatoria" ma
anche basato su "schemi patriarcali del tutto inaccettabili" che
hanno determinato "reiterati e costanti" atteggiamenti
"mortificanti e vessatori tesi a 'emendare' i difetti" della ex
compagna, e che "diverse volte" sono sfociati in "violenza (..)
soprattutto verbale" ma anche "fisica". Così il Tribunale di
Milano nelle motivazioni della sentenza con cui Leonardo Caffo,
il filosofo progressista e antispecista, è stato condannato a 4
anni di carcere per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei
confronti dell'allora fidanzata.
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