/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Il sindaco anti abusivi, giù 300 case nel Palermitano

Il sindaco anti abusivi, giù 300 case nel Palermitano

Monteleone: "pronte 1.150 ordinanze, lotta di 28 anni"

PALERMO, 05 marzo 2025, 17:28

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Ignazio Marchese) "A luglio del 1997 quando l'amministrazione comunale guidata dal Ds Nino Mannino iniziò le demolizioni nel lungomare di Carini, gli uffici comunali misero in testa tra le pratiche delle ville da abbattere quelle dei miei parenti (allora ero assessore), del sindaco e di qualche consigliere della maggioranza. Era l'estremo tentativo per bloccare il piano di recupero dei nove chilometri di spiaggia cementificati negli anni. Dissi agli uffici che i nomi dei proprietari non avevano alcuna importanza e andava demolito tutto ciò che era abusivo". Giovì Monteleone, sindaco di Carini, nel Palermitano, sorride quando racconta quest'episodio. E intanto la sua amministrazione ha buttato giù 300 costruzioni.
    Sindaco di sinistra, riconfermato due volte in un territorio che vota a destra, affiderà in gara i primi cinque lotti di arenile liberato dalle ville abusive. "Oltre alle le demolizioni, abbiamo completato la bonifica della spiaggia.
    Alcuni proprietari hanno demolito in proprio, lasciando rifiuti e cemento armato e a volte anche amianto. Questi tratti vanno presidiati, perché si trasformano in discariche".
    Negli ultimi 28 anni sono state emesse 1.150 ordinanze di demolizione. "Ne abbiamo eseguite 300. Alcuni proprietari sono riusciti a sanare gli immobili perché realizzati prima della legge che fissava a 150 metri dal mare il tratto da preservare.
    Il nostro lavoro è faticoso: prima di abbattere le tonnellate di cemento bisogna abbattere tonnellate di carta bollata, a volte bastano gli annunci di sanatoria a far ripartire i ricorsi. Il 95% delle cause le abbiamo vinte - aggiunge Monteleone -. Per la prossima stagione balneare, non avremmo voluto, ma siamo costretti a predisporre un bando per cedere alcuni lotti ai privati perché questi tratti vanno presidiati. Quest'anno c'erano le ruspe in azione e i bagnanti nei weekend piazzavano le tende sotto i mezzi pesanti e abbandonavano i rifiuti in spiaggia".
    "Siamo il Comune - continua - che ha ricevuto in Italia i maggiori fondi per le demolizioni, con cinque interventi del ministero per Infrastrutture e abbiamo cofinanziato i lavori per il 50%, 1,8 milioni di euro". Ma il tentativo di bloccare questo processo è sempre dietro l'angolo: "Hanno tentato ciclicamente di sanare gli immobili entro la fascia dei 150 metri: lo fece cinque lustri fa anche il governo regionale di centrosinistra guidato da Angelo Capodicasa. Ad Agrigento l'allora sindaco Calogero Sodano aveva iniziato a sanare, mentre a Carini avevamo cominciato a demolire. Scrissi a Capodicasa: 'Caro compagno, abbiamo sbagliato noi o sbagli tu?'. Ricordo l'intervento del segretario regionale dei Ds Claudio Fava e, addirittura, di quello nazionale Walter Veltroni, che diedero l'indirizzo di respingere quel tentativo di sanatoria. Ma ciclicamente qualcuno ci prova - conclude Monteleone - per catturare il consenso degli abusivi, e ogni volta volta basta un emendamento all'Assemblea siciliana per sommergere gli uffici di ricorsi".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza