L'opera di pittori e scultori
spagnoli attivi a Napoli all'inizio del '500 e gli intrecci tra
la loro esperienza artistica con i grandi maestri italiani
dell'epoca: è questo il contenuto principale di 'Un altro
rinascimento', nuova mostra temporanea del Museo del Prado di
Madrid, aperta al pubblico dal 18 ottobre fino al 29 gennaio
2023 e realizzata in collaborazione con il Museo e Real Bosco di
Capodimonte.
Curata da Andrea Zezza dell'Università degli Studi della
Campania e Riccardo Naldi dell'Università degli Studi Napoli
L'Orientale, coadiuvati da Manuel Arias del Prado, l'esposizione
raccoglie 75 opere provenienti da collezioni pubbliche e private
di diversi Paesi, compreso il Fondo degli edifici di culto del
ministero dell'Interno italiano. Pedro Fernández, Bartolomé
Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machica e Alonso Berruguete sono
i principali artisti spagnoli che vi trovano spazio, anche se un
posto speciale è riservato alla Madonna del Pesce di Raffaello,
dipinto custodito proprio al Prado e che a Napoli fece scuola.
Per i responsabili della mostra, il contenuto è stato scelto
per mettere in risalto un lato poco noto, ma considerato
rilevante, degli sviluppi dell'arte cinquecentesca in Italia.
"Non credo ci sia mai stata una mostra di questo tipo", ha
spiegato in mattinata Miguel Falomir, direttore del Prado, in un
incontro con la stampa. "Quest'esposizione è un piccolo miracolo
ed è una delle più importanti realizzate dal Prado negli ultimi
anni", ha aggiunto. Alcuni degli artisti presentati, ha aggiunto
Naldi, hanno fatto "compiere passi da gigante all'ambiente
napoletano" dell'epoca, permettendo lo sviluppo di una vera e
propria "scuola" pittorica e scultoria.
Dopo la tappa spagnola, la mostra — patrocinata dalla
Fondazione Bbva — verrà allestita al Museo di San Martino di
Napoli nel 2023.
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