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Il teologo Bormolini in un libro svela la via della felicità

Il teologo Bormolini in un libro svela la via della felicità

La vera ricchezza, lezioni di economia e spiritualità

ROMA, 18 ottobre 2023, 16:26

Redazione ANSA

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GUIDALBERTO BORMOLINI, LA VERA RICCHEZZA (PONTE ALLE GRAZIE, PP. 176, EURO 15) Come ottenere una felicità autentica ? Il teologo Guidalberto Bormolini, nel nuovo saggio La vera ricchezza, uscito per i tipi di Ponte alle grazie, indica la strada da percorrere per vivere in pienezza. Qual è questa via? Liberarsi di tutto, dare gratuitamente. E riporta le parole di Gandhi: "La nostra angoscia nasce da non aver donato le nostre ricchezze". Regola numero uno: condividere.
    L'umanità ha sete d'infinito, spiega Bormolini nel libro, ma questo bisogno non può essere saziato accumulando denaro e oggetti. Anche perché chi più soldi ha più ne vuole, e così facendo si illude di colmare un vuoto. L'autore riporta il pensiero di Schopenhauer: la ricchezza assomiglia all'acqua di mare, quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
    La devozione alla ricchezza materiale e al consumismo, afferma Bormolini, non soddisfa e sottrae tempo ad attività importanti per il benessere dell'anima: dipingere, passare del tempo con familiari e amici, ascoltare musica, giocare con i propri figli, eccetera.
    "Tutte le ricerche attestano che a influire maggiormente sulla qualità integrale della vita non è un bene materiale ma il voler bene, avere relazioni solide e di cura reciproca", continua Bormolini.
    Cosa spinge a non essere mai sazi di cose materiali? Anche la réclame alimenta l'insoddisfazione. L'economista e filosofo francese Serge Latouche definisce la pubblicità "un mezzo studiato per rendervi scontenti di ciò che avete e farvi desiderare ciò che non avete".
    Un'incontenibile bramosia di denaro si lega al bisogno di sentirsi onnipotenti. In un capitolo Bormolini informa su una serie di progetti, a cui stanno lavorando alcuni super ricchi del pianeta, questi programmi potrebbero diventare realtà già entro il 2045: si tratta di esperimenti che mirano a trasferire la coscienza umana in robot avanzatissimi, macchine con dentro cervello, mente e ricordi di persone, si otterrebbe così una sorta di avatar, un replicante destinato a non perire mai.
    Eppure non è avere tutto che rende gioiosi, bensì si raggiunge la vera contentezza quando non si ha nulla, come ha insegnato San Francesco, conclude Bormolini.
   

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