Non hanno i telefonini e non sono per niente social i giovani raccontati da Antonio Manzini che esordisce nella narrativa per ragazzi con 'Max e Nigel'. Il libro segna anche la nascita della nuova collana di Sellerio 'La memoria dei ragazzi' che parte con l'autore di Rocco Schiavone e 'Dieci avventure del commissario Montalbano' di Andrea Camilleri, tratte da varie raccolte e riunite in 'Guardie e ladri' da Giordano Meacci e Marta Vesco.
"Non possiamo iniziare un nuovo progetto senza che ci sia Camilleri con noi. Tra la sua grande produzione questi racconti sono quelli che noi insieme ai curatori abbiamo pensato fossero adatti anche a un pubblico più giovane, dai nove anni in su" dice all'ANSA Antonio Sellerio. "In realtà una parte non piccola della responsabilità della nascita di questa collana è di Antonio Manzini. È un progetto di cui in casa editrice si parla da tantissimo tempo. Quando Manzini mi ha telefonato e detto che era pronto Max e Nigel abbiamo cominciato. Ma piano piano, con calma, prudenza e rispetto. Vorremmo cercare di continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto, scoprire nuove voci, giocare un po' sul giallo e sulla serialità" spiega Sellerio.
Manzini si è divertito a "scrivere una storia per i ragazzi con personaggi adolescenti, giovani. Quelli che racconto sono un po' atemporali, ho evitato il mondo virtuale, i social. Potrebbero essere ragazzi degli anni '90. Il riferimento geografico è il quartiere dove sono nato io, a Roma, ma non lo nomino mai, potrebbe essere qualsiasi città italiana" racconta all'ANSA lo scrittore al suo arrivo alla Bologna Children's Book Fair 2025 che il 2 aprile dedica un evento al centenario della nascita di Camilleri. "È un salto nel buio. I libri per ragazzi li abbiamo letti tutti, scriverli è un altra cosa. Immagino ragazzi e ragazze che se la cavano da soli come Pippi Calzelunghe o I ragazzi della via Pal dove ci sono delle bande" dice lo scrittore. I disegni che accompagnano la storia sono di Toni Tommasi.
Max e Nigel hanno una capacità innata di mettersi sempre nei guai, si destreggiano tra compagni arroganti, professori antipatici, grandi avventure da risolvere e non mancano i misteri da risolvere. Con Wheng e Roberto formano l'inseparabile quartetto dei 4 desperados. "Questi sono ragazzi che se la cavano da soli. Mi fa orrore la pressione che hanno addosso oggi i ragazzi. Prendono una nota e arriva l'sms ai genitori. Sono controllati, non riescono più a giocare per strada. Non c'è uno sfogo sociale vero. Vivono sui social. Ho voluto raccontare ragazzi liberi da tutte queste pressioni, liberi anche di sbagliare e di pagare in prima persona il loro errore, senza ricorrere a papà e mamma in lacrime" dice Manzini.
Max e Nigel è un diario, in realtà, e per questo "dovrebbe essere sempre veritiero. Quello che tu scrivi con il cuore lo metti nel tuo diario che non viene letto. Invece il diario sotto forma letteraria, libero, da leggere, potrebbe anche essere una montagna di bugie".
Ma c'è un po' l'autore in questi personaggi? "No, non ci sono io. Non ero così. Forse c'è qualche amico mio" dice Manzini che in questo libro parla innanzitutto dell'importanza dell'amicizia tra ragazzi e uomini futuri. "Di quanto è importante per la tua formazione, per la tua crescita nella società. Oggi vedo tante occasioni perdute". Diventerà una serie? "Non lo so. Scrivere per ragazzi mi diverte molto e ne ho altre di storie. È come un gioco, perché non farlo?". La nuova collana Sellerio? "Siamo entrati in punta di piedi in questo mondo meraviglioso che non conosciamo. Andrea Camilleri è stato sempre il nume tutelare di questa casa editrice. È bello inaugurarla con lui".
Continueranno le avventure di Rocco Schiavone? "Ho poco più di un titolo e una ventina di pagine. Mi piacerebbe fare un libro sull'identità vera e nascosta. Sulla forzatura che si deve fare sulla propria identità per vivere in società. In tv Rocco è andato benissimo, vogliono fare la settima serie" dice Manzini e annuncia che ha "dei racconti sulla Bibbia, come l'ho letta da ragazzino e come la leggo oggi. Sono storie divertenti su come potrebbe essere andato ma non lo hanno detto, il diluvio universale, l'ultima cena. Un racconto è sulle Lettere di San Paolo" spiega lo scrittore alla sua prima volta alla Fiera del Libro per Ragazzi.
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