Fu il primo caso di rapimento di un
minore in Italia, ma anche uno dei primi esempio di distorsione
dei mass media: è la vicenda di Ermanno Lavorini raccontata nel
docufilm "Viareggio 1969" che sarà trasmesso in una prima serata
firmata Rai Documentari il 20 gennaio 2023 alle 21:25 su Rai 3 e
successivamente disponibile su Rai Play. Coprodotto da Mario
Rossini per Red Film con Rai Documentari e Luce Cinecittà e il
contributo di Rai Teche, "Viareggio 1969" è scritto da Giovanni
Filippetto, Maura Nuccetelli, Leonardo Araneo per la regia di
Claudio Pisano.
E' il 31 gennaio del 1969 quando a Viareggio sparisce un
bambino di dodici anni, Ermanno Lavorini. La sera stessa la
famiglia riceve la richiesta di un riscatto. Circa un mese dopo,
il cadavere di Ermanno viene ritrovato sulla spiaggia di Marina
di Vecchiano. Le indagini dei carabinieri si concentrano su
un'unica pista, quella della Pineta di Viareggio, frequentata
dai bambini di giorno e caratterizzata da un giro di
prostituzione, per lo più maschile, di notte. I giornali e le
televisioni fanno propria questa ricostruzione e la caccia al
mostro tiene banco sulle testate nazionali e locali per mesi.
Viareggio, quella della Bussola, solare, carnevalesca, diventa
una città in preda alla tensione, al sospetto, dove chiunque è
un possibile indiziato. È il giornalista Marco Nozza il primo a
capire che la pista omosessuale della pineta è solo un modo per
sviare le indagini da un'altra versione dei fatti che stenta
però ad essere accertata dalle indagini a causa dei depistaggi.
La verità, ma solo in parte, impiegherà molto tempo e diversi
gradi di giudizio per emergere, come traspare dalle
testimonianze tra gli altri, di Flaminia Bolzan, psicologa e
criminologa, Iva Zanicchi, Walter Veltroni e dei giornalisti
Roberto Bernabò, Adolfo Lippi, Giovanni Lorenzini e Giuseppe
Meucci. Sul caso restano infatti innumerevoli zone d'ombra su
cui, a distanza di oltre cinquant'anni, non è ancora possibile
fare luce.
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