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Antitrust contro Poltronesofà, 'pubblicità ingannevole'

Antitrust contro Poltronesofà, 'pubblicità ingannevole'

Al centro dell'indagine 'sconti sospetti' negli spot martellanti

ROMA, 07 febbraio 2025, 17:48

Redazione ANSA

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Negozio PoltroneSofà - RIPRODUZIONE RISERVATA

Negozio PoltroneSofà - RIPRODUZIONE RISERVATA

'Ogni maledetta domenica', direbbe Al Pacino. Ma anche gli italiani, che ormai da vent'anni non hanno più dubbi: gli sconti di Poltronesofà finiscono immancabilmente nel giorno del Signore. Una pratica commerciale che consiste in spot martellanti - in tv, radio, su social e web - in cui testimonial d'eccezione annunciano costanti promozioni.

Proprio contro questa scelta di marketing si è mossa - di nuovo - l'Antitrust, che ha avviato un'istruttoria per pratica commerciale scorretta contro l'azienda emiliana. E ha già provveduto a una prima ispezione. "La società - si legge nella nota di Agcm - non indicherebbe correttamente i prezzi e gli sconti pubblicizzati". In particolare, "enfatizzerebbe l'esistenza e la convenienza di prezzi ribassati e di percentuali di 'sconto' - tra l'altro 'a termine' - calcolati rispetto a ben più elevati 'prezzi pieni' che, nella sostanza, non verrebbero mai o quasi mai applicati".

Così "indurrebbe il consumatore ad acquistare i divani in promozione e ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso".

Un modus operandi sotto gli occhi di tutti da sempre, anche per via dell'efficacia delle pubblicità. Non solo perché insistenti, ma per i tanti volti che vi hanno partecipato. Dal Felice Caccamo di Teo Teocoli, che lamentava come i suoi 'guagliun' non volessero giocare perché il sofà a bordocampo era troppo comodo, a Gerry Scotti e l'interrogazione in stile Milionario. E, ancora, il cagnolino di Panariello, l'impazienza della Littizzetto, l'assist di Del Piero, l'irruenza di Mara Maionchi.

 

Chi più di tutti ha reso indimenticabile il marchio, però, è stata Sabrina Ferilli. Il suo "Beato chi so' fa il sofà" piacione, rimasto nel linguaggio di tutti i giorni, ha dato un'identità all'impresa. Non che quello tra lei e Poltronesofà sia sempre stato un matrimonio felice: nel 2011 la diva querelò Poltronesofà per violazione dei termini del contratto, che prevedeva un numero inferiore di apparizioni dello spot. Da allora, il metodo comunicativo è cambiato e si è puntato sempre di più sugli 'artigiani della qualità', i dipendenti-attori. Che così sono sbarcati anche al Festival di Sanremo 2024, con tanto di siparietti sul divano insieme ad Amadeus. Nel frattempo, con Ferilli pace fatta. Nella réclame del suo rientro diceva: "Sono tornata!" Detto ciò, cercando Poltronesofà sul sito dell'Antitrust, si trova che dal 2001 ad oggi sono state diverse le richieste di sospensione di campagne 'ingannevoli' e le delibere di 'pratica scorretta'. Facendo il conto, si arriva a un totale di quasi 1,2 milioni di euro in sanzioni amministrative imposti finora. Spesso le istruttorie sono partite da segnalazioni dei consumatori. "Già nel 2021, sempre a seguito di un nostro esposto, Poltronesofà era stata multata dall'Antitrust con una sanzione da 1 milione di euro" (poi dimezzati, ndr), scrive Codacons. Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, afferma che "anche la nostra associazione l'ha già denunciata in passato" e "se l'è sempre cavata perché i divani i cui sconti terminavano in una determinata domenica" erano diversi rispetto a quelli in promozione la settimana dopo. Ma, conclude Martina Donini, presidente di Udicon, "il diritto di scegliere in modo informato deve essere garantito e non ostacolato".

   

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