La filiera degli smart building in
Italia genera attualmente 174 miliardi di euro di fatturato e 38
miliardi di euro di valore aggiunto, occupando 515.000 addetti.
Secondo le stime della Community Smart Building di The European
House - Ambrosetti si possono creare ulteriori 200.000 posti di
lavoro qualificati e specializzati come ingegneri, progettisti,
installatori, operai specializzati e addetti alle vendite ma
esiste un gap di competenze green e smart da colmare.
Le imprese faticano a trovare profili idonei: l'83,7% delle
posizioni aperte richiede queste competenze, ma nel 57,6% dei
casi la ricerca si rivela infruttuosa. Tra le figure richieste
ci sono idraulici, elettricisti, muratori e serramentisti
(124mila); installatori di sistemi avanzati (54mila); tecnici
esperti in manutenzione, cybersecurity e integrazione di sistemi
(14mila); ingegneri elettronici, energetici e sviluppatori di
software (11mila); progettisti, tra cui architetti, geometri e
designer d'interni (10mila).
La maggior parte degli addetti nell'edilizia ha un basso
grado di istruzione e un'età mediamente alta: solo il 13% ha la
laurea, il 54% ha solo la licenza media e il 62% ha tra i 35 e i
54 anni e il 18% più di 55 anni. Al momento, solo un quinto
(20%) è nella fascia tra i 15 e i 34 anni. Serve potenziare
l'offerta formativa nelle scuole e negli Its dedicati alla
transizione verso un'edilizia più sostenibile e innovativa.
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