"In questa fase storica abbiamo
bisogno di una persona equilibrata, che sappia rappresentarci
con determinazione ed equilibrio, che conosca i valori e le
differenze tra la rappresentanza di interessi e la difesa di
interessi". Lo spiega Vincenzo Boccia, ex presidente di
Confindustria, in un'intervista a La Stampa dove parla della
corsa per la presidenza, partita con quattro candidati ora
ridotti a due, Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini.
"Rappresentare interessi significa essere ponte tra gli
interessi di tutte le imprese e gli interessi del Paese. Occorre
una persona che conosca il 'mestiere' della rappresentanza e che
svolga questo ruolo con coraggio, competenza, umiltà e umanità",
aggiunge.
In merito al dibattito se a rappresentare gli industriali
dovrebbe essere un esponente di una grande industria o quella di
una Pmi, Boccia cita Vittorio Merloni che "intervistato alla
fine del suo mandato, disse che l'identikit di chi veniva dopo
di lui doveva essere di un imprenditore che conoscesse il
rischio di fallire. Il dibattito non è tra grande e piccola
impresa - precisa - : io ho conosciuto tutti grandi imprenditori
di piccole, medie e grandi imprese, ma occorre saper distinguere
tra 'piccole' persone in cerca di protagonismi e persone
normali, protagoniste senza protagonismi".
Tra Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini "Confindustria ha già
vinto, sono due profili all'altezza del ruolo che dovranno
svolgere. Hanno passione, preparazione, competenza, capacità di
studio e di ascolto. Hanno mestiere associativo e sanno cosa
significa rappresentare interessi, ciascuno con il suo stile,
chiaramente. Hanno anche un fine comune: lavorare per una
Confindustria autorevole e forte, che abbia una struttura forte
fatta di persone competenti, di altissimo profilo" - conclude -.
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