"La situazione è complessa e presenta
ancora molte incognite. Se è vero che i dazi colpiranno
principalmente le esportazioni, non possiamo ignorare le
ricadute sui consumi interni, legate all'impatto negativo su
occupazione e crescita economica. Una crescita che, prima
dell'introduzione dei dazi, stimavamo al +0,5% per quest'anno,
ma che ora rischia di fermarsi del tutto. A preoccupare sono
anche i possibili contraccolpi sul turismo, non solo per la
componente statunitense" evidenzia Patrizia De Luise, la
presidente di Confesercenti, in vista dell'incontro di domani,
sui dazi, delle associazioni di imprese con la presidente del
Consiglio.
"Una battuta d'arresto di questo tipo sarebbe resa ancora più
grave dalla probabile contrazione del commercio internazionale",
sottolinea: "In uno scenario come questo, il mercato interno
assume un ruolo centrale per sostenere il Pil. Se l'export
rallenta, dobbiamo necessariamente rafforzare la domanda interna
italiana e, allo stesso tempo, valorizzare quella europea. Per
questo auspichiamo un impegno forte e immediato del Governo a
tutela del potere d'acquisto delle famiglie e della tenuta delle
imprese sul territorio". Misure - invoca Confesercenti - "a
partire dalla web tax: non ci sono più ragioni per rimandare un
intervento che riteniamo da tempo necessario - dice Patrizia De
Luise -. È lo strumento più efficace per riequilibrare il carico
fiscale tra le grandi piattaforme internazionali online e le
attività economiche locali, uno squilibrio che sta
progressivamente delocalizzando interi comparti, a cominciare
dal commercio. Serve però grande attenzione nei confronti dei
nostri partner Ue: il mercato europeo sarà determinante per le
nostre esportazioni, ed è fondamentale che l'Italia si muova in
piena sintonia con Bruxelles".
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