"Vedo un enorme potenziale per le
aziende italiane nel contribuire al panorama saudita in
evoluzione. L'ecosistema manifatturiero italiano è tra i più
diversificati e orientati all'innovazione al mondo e ha il
potenziale per integrarsi efficacemente con le politiche di
crescita saudite". Lo ha detto Barbara Cimmino, vicepresidente
per l'internazionalizzazione di Confindustria, nel suo
intervento al Saudi-Italian Business Forum in corso a Milano,
ricordando che il programma strategico Saudi Vision 2030 "sta
guidando un cambiamento senza precedenti. I progetti di
diversificazione economica sono fattori di grande attrattiva per
le aziende interessate ad approfondire la propria presenza sul
mercato e per quelle interessate ad accedervi".
"Registriamo un potenziale non sfruttato per le esportazioni
italiane nel Paese di 829 milioni di euro", ha continuato
Cimmino, secondo cui "in altri termini, si tratta del17% delle
esportazioni totali nel 2023 e del 13% nel 2024. I macchinari e
alcuni dei nostri noti beni di consumo rappresentano circa il
40% di questo potenziale. Alimentando questo canale, possiamo
rafforzare i legami bilaterali più integrati". Per Cimmino "le
aziende italiane rappresentano un mix unico di creatività,
qualità e tradizione. Al di là dei numeri e dei prodotti, noi
portiamo con noi una forte convinzione di partnership. Ed è
proprio questo che rende il nostro dialogo con l'Arabia Saudita
così strategico: non si tratta solo di commercio, ma di
creazione di valore comune".
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