Ucina Confindustria Nautica "è una
associazione presieduta da un dipendente di un gruppo francese,
il gruppo Bénéteau, diretto concorrente della industria
italiana. Un elemento poco compatibile per aziende impegnate a
tenere alta l'immagine del Made in Italy nel mondo": è quanto
sostengono i grandi marchi della nautica italiana
(Azimut-Benetti, ferretti Group, Baglietto e altri) che oggi
hanno congiuntamente comunicato la decisione di lasciare anche
Confindustria.
"Già nel 2015 queste 67 aziende italiane, che sono di gran
lunga il nerbo portante, a spina dorsale della nautica italiana,
che impiegano nel loro complesso 4500 dipendenti diretti, 15.000
operatori dell'indotto, esprimono un valore della produzione di
1500 milioni di euro e che rappresentano l'80% della produzione
italiana di imbarcazioni e il 95% del valore delle esportazioni,
- hanno dato vita ad una prestigiosa associazione denominata
Nautica Italiana. In quanto rappresentanti dei più prestigiosi
marchi del Made in Italy nel mondo, è stata naturale la loro
affiliazione ad Altagamma, l'associazione che raccoglie le
aziende dell'eccellenza italiana. In Altagamma le aziende
nautiche sono state accolte con entusiasmo e favore e possono
ora svolgere tutte quelle attività di innovazione e promozione
sconosciute in Confindustria e Ucina".
"Nautica Italiana - concludono Azimut-Benetti, Baglietto,
Ferretti e gli altri - ha adottato immediatamente un codice
etico per distinguersi in un'Italia che talvolta all'estero
sconta seri dubbi di credibilità. Ha redatto un pacchetto di
proposte normative da sottoporre al Governo, tese al rilancio
del settore" e "ha predisposto un palinsesto di eventi, di
prossima pubblicazione, atti a far conoscere in modo efficace la
produzione nautica italiana nel mondo".
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