Annata ottima per l'olio
extravergine di oliva umbro, anche se con rese delle olive non
eccezionali, che vede un "importante" recupero produttivo di
olive rispetto all'annata precedente, con picchi fino al +70%
(numeri non ancora definitivi, ma la tendenza è considerata
netta). Quanto alla qualità, è nella media umbra, che è elevata,
mentre i prezzi delle olive per fare l'extravergine pagate ai
produttori sono stabili rispetto al 2023 per quanto concerne le
compravendite di grandi partite di prodotto e segnano un
incremento medio di oltre il 7% per gli acquisti di piccole
quantità. Il quadro emerge, per quanto riguarda la provincia di
Perugia (con effetti estensivi anche in quella di Terni), dal
Listino settimanale della Borsa merci, organo della Camera di
commercio dell'Umbria.
La Borsa fornisce settimanalmente i prezzi all'ingrosso di
278 merci, tra cui quelli dei frumenti. Quella di Perugia -
sottolinea la Camera di commercio in un comunicato - ha il
pregio, raro tra tutte quelle italiane, di indicare il prezzo
pagato realmente al produttore.
Situazione particolare viene definita quella di quest'anno
per le olive. In Italia andamenti opposti tra le regioni del
centro e quelle del sud, dove l'annata è stata segnata da un
andamento climatico che ha fortemente impattato sulla
produzione. La siccità, infatti, ha marcato l'andamento del sud,
dove si è registrata una forte contrazione della produzione di
olive rispetto al 2023, oltre che una riduzione della resa in
olio. Gli esperti stimano che la riduzione abbia raggiunto
picchi del 40% in Puglia e flessioni importanti anche in Sicilia
e Calabria. È stato "diametralmente opposto l'andamento nella
regione del centro - affermano Bruno Diano, Presidente della
Borsa Merci, e Francesco Martella, agronomo, membro della
Deputazione della Borsa Merci di Perugia - dove si registra un
forte recupero produttivo rispetto al 2023. Una stagione, quella
umbra - proseguono Diano e Martella - caratterizzata da olive
sane, pressoché assenti gli attacchi da mosca, condizione dovuta
anche ad un'estate molto calda; abbondante allegagione quindi
carica importate delle piante; pressoché assenti i fenomeni di
cascola precoce, qualità fitosanitaria mantenuta fino alla fine
della raccolta dove le varietà tardive presentato ancora
resistenza al distacco e non hanno subito danni da freddo
nonostante il forte abbassamento delle temperature. La forte
carica delle piante ha portato gli olivicoltori ad anticipare la
raccolta rispetto al momento ottimale, comportando delle rese in
olio ridotte". Quindi resa dell'olio è in chiaroscuro, spiegano
Diano e Martella, "molto bassa nella prima parte della stagione,
dove si sono registrate rese in olio fortemente al disotto del
10%, mentre si è avuto un recupero nella seconda parte della
stagione con picchi fino al 16- 17%, con una resa media
stagionale è intorno al 12%". Ottima, inoltre, la qualità
dell'olio, "con profumi molti intensi e con note di piccante ed
amaro meno accentuate, questo dovuto alle abbondanti piogge di
settembre/ottobre".
Quanti ai prezzi in Umbria delle olive, l'ultimo bollettino
della Borsa merci di Perugia (con effetti estensivi, come detto,
su Terni), parla di una forchetta di 12-13 euro al chilogrammo
al produttore per compravendite di grandi partite di olive extra
vergine di oliva (con non più del 0,8% in peso di acidità). Tale
prezzo sale a 13-14 euro al chilo per compravendite in piccole
partite. Rispetto allo stesso periodo 2023, il prezzo per
compravendite di grandi partire non subisce variazioni, mentre
quello in piccole cresce del 7,4%. Prendendo a riferimento il
centro della forchetta di prezzo, nel 2024 rispetto al 2022 si
registra invece un incremento del 31,6%per le compravendite di
grandi partite e del 26,1% per quelle di piccole. "Ovviamente
non è tutto oro quello che luccica, perché c'è stato anche un
forte aumento dei costi di produzione" conclude la Camera di
commercio.
"Vorrei ricordare due cose. La prima è che il ruolo della
Borsa merci della Camera di commercio è favorire la
concentrazione delle contrattazioni in condizioni di
trasparenza; agevolare gli operatori mediante l'erogazione di
servizi accessori" ha detto Giorgio Mencaroni, Presidente della
Camera di Commercio dell'Umbria. "L'importanza di questo
strumento, che fonda il suo pilastro sulla trasparenza e sulla
sua valenza istituzionale - ha aggiunto -, è esaltata dal fatto
che quella della provincia di Perugia fornisce i prezzi pagati
al produttore, cosa che non avviene in tante altre Borse e che a
mio parere rappresenta una caratteristica d'eccellenza. La
seconda, che testimonia a tutto tondo l'impegno della Camera di
commercio dell'Umbria nella valorizzazione dell'olio
extravergine d'oliva, è il premio nazionale Ercole Olivario,
diventato un cult del settore. Quest'anno i premi saranno
consegnati durante la cerimonia della 33/a edizione dell'Ercole
Olivario, il 15 e 16 maggio 2025. Intanto, martedì 17 dicembre
alle ore 12, presso la sede di Perugia della Camera di Commercio
dell'Umbria, ci sarà proclamazione dei vincitori di 'Olive da
Tavola', sezione del Premio nazionale Ercole Olivario. Il
concorso prevede premi per il primo e secondo classificato delle
tre categorie: Olive al naturale; Olive conciate (metodi
Castelvetrano o Sivigliano; Olive condite. Saranno inoltre
assegnate menzioni di merito per l'Impresa Biologica, l'Impresa
Donna e il Giovane Imprenditore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA