Nel 2024 in provincia di Varese
c'erano 392mila occupati, un numero record di 10mila unità sopra
il livello del 2018. La percentuale è del 68,9%, appena sotto
alla media lombarda del 69,4%, ma ben sopra il 62,2 che si è
registrato a livello nazionale.
Secondo i dati Istat disponibili su Osserva, il tasso di
disoccupazione è praticamente invariato al 3,7%, decisamente
inferiore al 6,5% a livello nazionale. Ci sono però dei segnali
preoccupanti. Uno è che il divario fra uomo e donna è ancora di
14 punti e soprattutto che la disoccupazione fra i giovani fino
ai 35 anni è molto più alta, al 9,5% (più quindi del 6,1%
lombardo e meno del dato nazionale di 11,8%). Ad essere
aumentate, e molto, sono le ore di cassa integrazione
autorizzate: più di 13 milioni ovvero il 22,4% in più.
"I dati - ha osservato il presidente della Camera di
Commercio Mauro Vitiello - mostrano chiaramente come il mercato
del lavoro varesino abbia raggiunto livelli occupazionali molto
elevati, segnale di un tessuto economico resiliente e dinamico.
Tuttavia, il rallentamento della crescita e alcuni casi di crisi
aziendale richiedono una riflessione sulle prospettive future".
"Dobbiamo interrogarci su come mantenere questa solidità e al
tempo stesso creare nuove opportunità, soprattutto - ha aggiunto
- per i giovani e per le donne, due categorie che ancora
incontrano difficoltà nel pieno inserimento lavorativo. Inoltre,
la crescente difficoltà delle imprese nel reperire profili
adeguati ci conferma l'urgenza di rafforzare il collegamento tra
formazione e lavoro, accompagnando le aziende nei processi di
trasformazione digitale e ambientale. Serve una strategia
condivisa".
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