"Se tra dieci anni 33.000 medici di
famiglia andranno in pensione, e solo 11.000 'new entry'
arriveranno a sostituirli, ci saranno 22.000 medici di famiglia
in meno. E, a farne le spese, saranno 14 milioni di persone, che
si troveranno senza medico di base, oppure con un'assistenza
sanitaria insufficiente". La Fnomceo (Federazione degli Ordini
dei 'camici bianchi') "ha lanciato già da tempo l'allarme: se
non si correrà ai ripari, e subito, tra dieci anni mancheranno
medici di famiglia e specialista", afferma il presidente Filippo
Anelli. E, si legge in una nota, "non va meglio per i medici del
Servizio sanitario nazionale: nei prossimi dieci anni ne
verranno a mancare per pensionamento 47.284. Per contro,
aumenterà il numero dei laureati sospesi nel 'limbo formativo',
senza la possibilità di accesso ai corsi di Formazione specifica
in medicina generale o di specializzazione, costretti ad
aspettare che arrivi il loro turno per poter completare la
formazione, rassegnandosi alla disoccupazione, o
sottoccupazione, o fuggendo all'estero". La Federazione, che
chiede su questo l'apertura di un tavolo al ministro della
Salute Beatrice Lorenzin, fa sapere di aver apprezzato le parole
dell'onorevole Federico Gelli (Pd), che "ha parlato di un
'modello all'americana', che conceda prestiti d'onore agli
studenti, da restituire nei successivi vent'anni. Su questa via
si sta muovendo anche l'Enpam, il nostro Ente previdenziale, che
ha presentato il suo progetto a uno degli ultimi consigli
nazionali della Fnomceo", chiude Anelli.
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