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Detenuti di Barcaglione futuri esperti di gestione del verde

Detenuti di Barcaglione futuri esperti di gestione del verde

Corso di formazione della Politecnica in accordo con il comune

ANCONA, 12 marzo 2025, 14:42

Redazione ANSA

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Imparare un mestiere, rendere un servizio alla collettività ma soprattutto prepararsi, una volta tornati liberi, a reintegrarsi nella società. E' l'opportunità offerta dal corso professionalizzante dall'Università Politecnica delle Marche, sulla base di un protocollo d'intesa tra l'Ateneo e il comune di Ancona, a 12 detenuti, a fine pena, tra i 22 e in 55 anni, della Casa di reclusione Barcaglione di Ancona. Acquisiranno competenze nell'ambito della conoscenza delle piante ornamentali, la manutenzione differenziata del verde urbano, il riconoscimento delle avversità fitopatologiche, e gli interventi in sicurezza. Figure che rientrano nelle materie Botanica, Agronomia, Arboricoltura, Patologia vegetale, Entomologia, Manutenzione del verde e sicurezza sul lavoro e che consentirenno agli attuali detenuti di 'prenotarsi' una occupazione stabile.
    Il corso che coinvolge i docenti dell'ateneo, inizierà il 14 marzo 2025, e formerà i detenuti per essere operatori e operatrici esperti in gestione e manutenzione del verde urbano, prevede 80 ore totali di lezione, 28 teoriche e 52 di tirocinio pratico-applicativo che si svolgeranno sia all'interno delle aree adatte della Casa circondariale, in due aree comunali, il parco della Cittadella e il parco di Posatore e in aree dell'Università. Con loro i docenti dell'ateneo e i tecnici qualificati dell'amministrazione dorica.
    "Diamo strumenti concreti perchè queste persone diventino cittadini attivi", hanno spiegato il rettore dell'Ateneo Gian Luca Gregori e l'assessore all'università, Marco Battino.
    Perchè, ha ricordato Gregori "l'università è anche attore di inclusione sociale oltrechè di formazione. Un impegno che l'Ateneo svolge anche nell'ambito di un progetto destinato alle donne vittime di violenza del Centro Papa Giovanni diretto da don Aldo Buonaiuto in provincia di Ancona "Donne che già producono e vendono quanto realizzano". Progetti che rientrano "nel diritto allo studio che ogni Ateneo ha il dovere di potenziare e di rendere accessibile a tutte e tutti, soprattutto - ha sottolineato Gregori - verso coloro che si trovano in condizioni di fragilità". Per Battino "un nuovo passo avanti nella collaborazione tra la città e l'università".
    L'offerta del corso è stato accolta "con entusiasmo" dalla direttrice dell'istituto Barcaglione Manuela Ceresani e dal responsabile formazione interno all'istituto di pena, Francesco Tubiello che, ha ricordato, è sede di Polo universitario. "Il corso - ha sottolineato Ceresani - è uno strumento reale sia mentre viene scontata la pena ma soprattutto dopo per reinserirsi e responsabilizzarsi". "L'UnivPM ha aderito alla Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (CNUPP) nel 2023 - ha spiegato il referente del progetto, Nunzio Isidoro - per garantire il diritto allo studio delle persone detenute e la reale fruibilità di questo diritto". Negli anni il numero delle persone detenute iscritte ad un corso universitario è arrivato a più di 1500 iscritti, confermando l'importanza di avere obiettivi nuovi e quindi anche nuove possibilità". Infatti il corso darà anche sbocchi professionali nel privato con impieghi a tempo indeterminato."Iniziative di questa natura dimostrano - ha spiegato il Direttore Generale Alessandro Iacopini - che istruzione e conoscenza possono essere strumenti di profonda trasformazione personale e sociale". Lo strumento attraverso il quale verrà realizzato il progetto è il Crismat, Centro di ricerca interdipartimentale relativo al Terzo Settore", ha spiegato Valerio Temperini.
   

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