(di Alessandro Libri)
Guardare avanti puntando sulle
collaborazioni industriali tra Italia e Giappone, in particolare
nei settori in cui i due Paesi vantano straordinarie tradizioni
e competenze tecnologiche di punta, mentre sul piano
dell'attualità si delinea la conferma di una sintonia dei
"valori fondamentali che definiscono l'identità delle nazioni
democratiche e i principi di libertà e sovranità degli Stati".
Lo afferma l'ambasciatore italiano a Tokyo, Gianluigi Benedetti,
in un'intervista all'ANSA a otto mesi dall'inizio del mandato
nel Paese del Sol Levante. Periodo trascorso in qualità di capo
missione ad ascoltare le voci delle comunità scientifiche,
industriali e del mondo della cultura italiane e giapponesi, con
numerosi incontri nelle sedi delle aziende e svariate iniziative
promozionali e di networking in residenza.
"Credo che il nostro obiettivo debba essere quello di
promuovere i partenariati industriali, soprattutto nei settori
ad alto contenuto tecnologico nei quali le aziende dei nostri
Paesi hanno le potenzialità e l'interesse a realizzare progetti
congiunti di ricerca e sviluppo. Alcune di queste collaborazioni
già esistono nel settore meccatronico (è il caso di Brembo), ma
altri settori - sottolinea l'ambasciatore - hanno un grande
potenziale, ad esempio biotecnologie e farmaceutica, robotica,
aereonautica e spazio, tecnologie verdi, mobilità intelligente e
sostenibile, settore ferroviario, cantieristico e metallurgico".
All'inizio della pandemia, nel 2020, l'export verso il
Giappone era sull'onda di una forte crescita a seguito del
Partenariato economico tra Ue e Giappone (Epa) e adesso c'è una
grande opportunità di rafforzare questa tendenza, ribadisce
Benedetti: "Anche grazie all'accordo Epa, sia nel 2020 sia nel
2021 il quadro complessivo si è mantenuto in positivo. Nel 2020
abbiamo chiuso con un +0,8% sostenuto da settori come il
chimico-farmaceutico, i prodotti in plastica e metallo e
l'agroalimentare. Nel 2021 abbiamo registrato sostanziosi valori
positivi, con una crescita complessiva dell'export del 13,9%.
Nel febbraio scorso è stata lanciata una nuova piattaforma di
business-matching, pensata dal MAECI con la Cassa di Depositi e
Prestiti, che grazie ad algoritmi digitali faciliterà l'incontro
tra domanda e offerta commerciale e di collaborazione
industriale tra Italia e Giappone".
Una solida cooperazione che si estende anche al piano
diplomatico e che si fonda su un'identità di vedute sia rispetto
al conflitto attualmente in corso nel cuore dell'Europa che alle
dinamiche della regione dell'Indo-Pacifico. "A fronte della
brutale aggressione russa all'Ucraina - che ha pericolosamente
sfidato i principi fondanti dell'ordine internazionale -
l'Italia, l'Ue e gli altri Paesi occidentali del G7 hanno potuto
contare sulla piena e tempestiva solidarietà del Giappone
nell'approntare la risposta alla crisi e alle sue conseguenze.
Ciò nella percezione condivisa che la sicurezza internazionale
abbia un carattere indivisibile e che gli effetti delle minacce
alla pace e alla stabilità non conoscano confini geografici. È
per tale ragione - continua il diplomatico - che nel corso della
recente visita del premier Fumio Kishida a Roma, i due capi di
Governo hanno ribadito, insieme alla condanna ferma e
incondizionata dell'invasione russa, l'importanza di preservare
la stabilità e la sicurezza nell'Indo-Pacifico.
Ciò si traduce nell'assunzione da parte dell'Italia, anche
nell'ambito della Strategia dell'Ue per l'Indo-Pacifico, di un
ruolo progressivamente sempre più profilato, dischiudendo - come
confermato dalla visita del ministro Guerini in Giappone dello
scorso aprile - l'orizzonte a iniziative e collaborazioni anche
nel settore della sicurezza e dell'industria della difesa",
conclude Benedetti.
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